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ambiguo e decifrabile solo nell’amb<strong>it</strong>o della convenzione pastorale. Non di rado il<br />

recesso agreste assume valenze ideologiche, essendo il luogo nel quale si elabora<br />

un programma contrapposto a quello dei nemici che ab<strong>it</strong>ano in c<strong>it</strong>tà. La dimensione<br />

allegorica che consentiva di immettere motivi di attual<strong>it</strong>à nel mondo f<strong>it</strong>tizio dell’idillio<br />

è un’innovazione introdotta da Virgilio che sarà conservata in tutte le im<strong>it</strong>azioni virgiliane:<br />

da quelle degli autori più antichi (Nemesiano, Sidonio Apollinare, ecc.) a<br />

quelle medioevali (le Egloghe di Dante, il Bucolicum carmen di Petrarca e quello di<br />

Boccaccio).<br />

«Il protagonista, fra il principio di realtà e il principio di piacere, sceglie il secondo»<br />

(Ceserani). La soddisfazione dell’eros avviene attraverso la sublimazione dell’istinto<br />

nell’amicizia o nella quiete dell’animo attraverso il canto, come nell’Idillio VII di<br />

Teocr<strong>it</strong>o, nel quale il pastore Simichida (cioè Teocr<strong>it</strong>o stesso) esorta sé stesso e<br />

l’amico Arato a non lasciarsi prendere dall’amore per i bei giovani: «Non stiamo più<br />

di vedetta davanti alle soglie, o Arato, non logoriamoci i piedi … solo Molone<br />

schiatti, carissimo, in tale palestra: per noi conti solo la quiete». Oppure c’è il coronamento<br />

matrimoniale dell’amore, la serena convivenza, ma anche la fine dell’amore<br />

senza traumi né confl<strong>it</strong>ti.<br />

Le Bucoliche di Virgilio<br />

L’opera di Virgilio (per la biografia, vedi p. 388) si sviluppa tutta nel periodo augusteo.<br />

Nella fase repubblicana precedente la poesia aveva visto la rivoluzione letteraria<br />

dei neòteroi che avevano affidato alla poesia lirica, elaborata e formalmente<br />

raffinata secondo i dettami della poetica callimachea, l’espressione dell’individual<strong>it</strong>à<br />

nei suoi vari aspetti. I poeti augustei fanno propria, sul piano strettamente letterario,<br />

la lezione dei poetae novi ma, pur non accostandosi alla pol<strong>it</strong>ica attiva, tendono<br />

a recuperare un impegno sociale sconosciuto ai poeti della generazione precedente.<br />

È il caso di Virgilio che, come vedremo, scrive le Georgiche e l’Eneide su<br />

sollec<strong>it</strong>azione di Augusto e nell’intento di sostenere la rivoluzione pol<strong>it</strong>ico-culturale<br />

promossa dal principe.<br />

Ma anche Virgilio – che in gioventù aveva frequentato l’ambiente epicureo, dove si<br />

predicavano l’ataraxia e il distacco dalla pol<strong>it</strong>ica – si presenta nell’opera giovanile e<br />

maggiormente autobiografica, le Bucoliche, come un poeta dell’otium. Nelle Bucoliche,<br />

l’Arcadia – regione impervia al centro del Peloponneso, che aveva come protettore<br />

Pan (dio dei pastori e delle greggi, inventore della zampogna o syrinx) – è<br />

come in Teocr<strong>it</strong>o il luogo letterario della poesia pastorale. Ma l’Arcadia, nella sua<br />

secolare disponibil<strong>it</strong>à ad assumere mille significazioni allegoriche, è in Virgilio anche<br />

allegoria del sommo bene epicureo: «Il genere bucolico si prestava a costruire<br />

un correlativo oggettivo dell’ataraxia epicurea» (Stupazzini), come aveva mostrato<br />

Lucrezio nel proemio al II libro del De rerum natura (vedi p. 365).<br />

Le Bucoliche – 10 carmi chiamati anche Egloghe, cioè carmi scelti – erano un genere<br />

nuovo a Roma, anche se non mancavano carmi isolati di argomento pastorale.<br />

Il modello principale del genere era, come sappiamo, Teocr<strong>it</strong>o di Siracusa, poeta<br />

di età ellenistica (vissuto verso la metà del III secolo a.C., vedi p. 302), autore di<br />

idilli di argomento rustico.<br />

In essi i personaggi, ambientati in un paesaggio edenico, conservano tratti di realismo,<br />

anche se guardati con distacco, che in Virgilio scompariranno così da diveni-<br />

Le Bucoliche di Virgilio 333<br />

Il «principio del piacere»<br />

Poesia pastorale e otium<br />

epicureo<br />

Pastori-poeti raffiguranti nel<br />

Codice Vergilius Romanus (IV-<br />

V sec. d.C.). Roma, Biblioteca<br />

Apostolica Vaticana.

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