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TARDAA RREEPUBBLICA, ETÀ AAUUGGUUSTEA<br />
L’elegia latina<br />
Origini, status sociale,<br />
indole<br />
I 4, 1ss.;<br />
trad. di E. Cetrangolo<br />
vv. 1 ss.;<br />
trad. di E. Cetrangolo<br />
Il rapporto con Messalla<br />
Il «circolo» di Messalla<br />
Tibullo e il Corpus Tibulliano<br />
La v<strong>it</strong>a<br />
Un epigramma funebre di un tale Domizio Marzio riportato in due codici di Tibullo<br />
c’informa che il poeta morì sub<strong>it</strong>o dopo Virgilio, dunque nel 19 a.C. Inoltre, poiché<br />
Tibullo morì giovane (come ricorda l’epigramma c<strong>it</strong>ato) e nel canone degli elegiaci<br />
latini è considerato di poco anteriore a Properzio nato intorno al 50 a.C., la nasc<strong>it</strong>a<br />
si può collocare poco prima di questa data. La c<strong>it</strong>tà natale fu forse Gabii, un piccolo<br />
centro del Lazio.<br />
Di famiglia equestre e benestante, forse subì come Virgilio gli effetti delle guerre civili<br />
perdendo parte delle terre a vantaggio dei veterani di Ottaviano. Orazio in un’epistola<br />
dedicata a Tibullo ci informa che era di condizione economica agiata, proprietario<br />
di terreni a Pedum (tra Tivoli e Preneste), di bell’aspetto, d’indole med<strong>it</strong>ativa<br />
e incline alla riflessione morale:<br />
Albio, franco giudice delle mie satire, che cosa dirò che fai, lì a Pedo?<br />
Scrivi forse poesie … o giri tra quei boschi salùbri tac<strong>it</strong>o pensando a cose<br />
degne dell’uomo onesto e del sapiente? Non mi sembravi un corpo senza<br />
v<strong>it</strong>a. Gli dei ti hanno concesso la bellezza, gli averi e l’arte di goderli.<br />
Nel carme I 33 Orazio consola l’amico per una delusione amorosa:<br />
Non così ti rattristi, Albio, il ricordo di Glicera crudele; non cantarla in<br />
versi dolorosi, se la fede violando, ha ceduto a un uomo più di te giovane e<br />
bello.<br />
Tibullo era legato a Valerio Messalla Corvino, generale di fede repubblicana prima<br />
schierato con i cesaricidi poi passato dalla parte di Ottaviano, al cui servizio condusse<br />
due importanti spedizioni mil<strong>it</strong>ari, in Aqu<strong>it</strong>ania (27 a.C.) e in Cilicia. Nella prima<br />
spedizione Tibullo seguì il potente protettore, come Catullo aveva fatto con<br />
Memmio, ma rinunciò a partecipare alla seconda a causa di una malattia che lo<br />
colse a Corfù. Ma, come è chiar<strong>it</strong>o nella I elegia, i motivi del rifiuto avevano radici<br />
più profonde nell’antimil<strong>it</strong>arismo e nell’amore per una v<strong>it</strong>a appartata, trascorsa in<br />
campagna accanto alla donna amata.<br />
Attorno a Messalla, che fu anche letterato e oratore di tendenza atticista, si era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
un cenacolo letterario, simile al famoso «Circolo» di Mecenate ma più indipendente<br />
di questo rispetto alla pol<strong>it</strong>ica culturale augustea. Oltre a Tibullo, che ne<br />
fu il principale rappresentante, fecero parte del circolo di Messalla anche il giovane<br />
Ovidio e i poeti del Corpus Tibullianum.<br />
L’opera<br />
Il Corpus Tibullianum, nel quale sono state raggruppate poesie (tutte, tranne una,<br />
in distici elegiaci) di Tibullo e di altri poeti del circolo di Messalla, comprende:<br />
• due libri di elegie certamente di Tibullo. Il primo, composto tra il 31 e il 25 a.C.,<br />
contiene 10 elegie: 5 per Delia, la prima donna del poeta; 3 dedicate al fanciullo<br />
Màrato, unico esempio di amore omosessuale cantato nell’elegia latina; una per<br />
il compleanno di Messalla; l’ultima, che è un elogio della campagna, della pace,<br />
dell’amore.<br />
Il secondo libro comprende 3 elegie per Nèmesi, una cortigiana che sost<strong>it</strong>uì Delia<br />
nel cuore del poeta, e 3 elegie celebrative: una canta gli Ambarvalia (feste di