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TARDAA RREEPUBBLICA, ETÀ AAUUGGUUSTEA<br />
La lirica dai neòteroi ad Orazio<br />
Gli ep<strong>it</strong>alami<br />
Atena, la saggia dea patrona di<br />
Atene, ingiunge a Teseo di abbandonare<br />
Arianna nel sonno<br />
(480-470 a.C.), Taranto Museo<br />
Nazionale.<br />
La chioma di Berenice<br />
I carmina docta<br />
Non c’è frattura tra i carmi brevi e i carmina docta, in cui Catullo si cimenta, con<br />
più impegno e in una struttura più complessa, in temi e procedimenti artistici già<br />
sperimentati nelle nugae e negli epigrammi. Nella sezione centrale del liber, infatti,<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da otto componimenti, dei quali i primi quattro, due ep<strong>it</strong>alami e due<br />
epilli, in metri vari, gli ultimi in distici elegiaci, domina l’amore coniugale, sanc<strong>it</strong>o<br />
dalla tradizione e basato su un foedus. I due ep<strong>it</strong>alami presentano i momenti più<br />
significativi della cerimonia del matrimonio, rivelando il primo, scr<strong>it</strong>to per le nozze<br />
di L. Manlio Torquato e Vinia Aurunculeia, interessanti particolari del r<strong>it</strong>uale e il<br />
secondo, concep<strong>it</strong>o come canto alterno di un coro di ragazzi e uno di fanciulle, la<br />
diversa prospettiva, maschile e femminile, del vincolo coniugale. Sono assenti da<br />
queste composizioni espressioni di affetto tra i coniugi o riferimenti a sentimento<br />
e passione, la prospettiva è quella della procreazione e dell’adesione al mos<br />
maiorum, che vengono visti pos<strong>it</strong>ivamente come garanzia di stabil<strong>it</strong>à individuale<br />
e sociale.<br />
La contrapposizione tra la duratura felic<strong>it</strong>à dell’amore sanc<strong>it</strong>o dal matrimonio e la<br />
precarietà, densa di nefaste conseguenze, dell’unione extraconiugale è presentata<br />
nel carme 64, che rievoca, incastrate l’una nell’altra, secondo la tecnica<br />
alessandrina dell’èkphrasis, la storia di Peleo e Teti e l’infelice vicenda di Arianna,<br />
abbandonata da Teseo, a cui si era data al di fuori delle leggi umane e divine.<br />
Nel tradimento di Teseo non è difficile vedere riflesse le frequenti infedeltà di Lesbia,<br />
come nel carme 67 è evidente la condanna delle unioni colpevoli. Questo<br />
componimento rappresenta una particolare forma di paraklaus<strong>it</strong>hyron (canto davanti<br />
alla porta chiusa), in cui invece della s<strong>it</strong>uazione consueta dell’amante che si<br />
lamenta della durezza del cuore dell’amata o chiede alla porta di favorirlo, è la<br />
porta stessa che parla, rivelando i segreti della casa e il comportamento libertino<br />
della padrona.<br />
Anche il carme 68, che nella fusione di esperienze personali e vicende m<strong>it</strong>iche<br />
rappresenta il più immediato precedente dell’elegia augustea, l’amore di Protesilao<br />
e Laodamia, consumato prima della cerimonia nuziale, porta la funesta<br />
conseguenza della morte dello sposo, vista come una punizione dell’atto trasgressivo.<br />
Il carme 66, preceduto dalla dedica ad Ortalo (c. 65), è la traduzione della «Chioma<br />
di Berenice» di Callimaco e ripropone, in una forma raffinata e rispettosa dell’originale<br />
alessandrino, il tema della devozione coniugale attraverso il dono che Berenice,<br />
moglie di Tolomeo III Evergete, fa agli dei di un ricciolo della sua chioma,<br />
per il felice r<strong>it</strong>orno dello sposo da una spedizione mil<strong>it</strong>are; quel ricciolo, misteriosamente<br />
scomparso, viene riconosciuto in una costellazione dall’astronomo di corte<br />
Conone e chiede di essere venerato dalle spose fedeli. Come nel carme 67 Catullo<br />
prova la sua abil<strong>it</strong>à artistica variando il motivo tradizionale del paraklaus<strong>it</strong>hyron,<br />
sperimentando una nuova forma di traduzione dell’originale greco, diversa dal vertere<br />
che prevede la gara col modello attraverso il libero rifacimento dell’originale,<br />
più rispettosa dello spir<strong>it</strong>o e della tecnica compos<strong>it</strong>iva di questo, con cui pure non<br />
rinuncia a competere.<br />
Nel carme 63, poi, lo «sperimentalismo» catulliano si appunta su un verso molto<br />
raro, il galliambo, e sulla tragic<strong>it</strong>à della vicenda di Attis, che, in preda al furore religioso,<br />
si evira e, tornato in sé, lamenta pent<strong>it</strong>o il suo gesto, in un drammatico monologo<br />
in cui prende coscienza del mutamento di ident<strong>it</strong>à.