31.05.2013 Views

Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 1 - AppuntiMed

Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 1 - AppuntiMed

Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 1 - AppuntiMed

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Introduzione<br />

Le prime mielinizzazioni avvengono verso il terzo mese, solo ad un anno e mezzo si arriva all’autocoscienza,<br />

in pratica si ha l’accensione, l’attivazione di tutto il sistema. L’autocoscienza ci differenzia dagli altri<br />

animali, che sono dotati di sola coscienza : l’autocoscienza include il concetto di sé, così come i concetti di<br />

“cane”, o di qualsiasi altro oggetto. Questa è molto fortemente associata al linguaggio, laddove ogni parola<br />

deve assumere un significato e deve riferirsi a qualcosa.<br />

Coscienza ⇒ formazione reticolare, strutture tronco encefaliche : funzionalità automatica, autonoma..<br />

Autocoscienza ⇒ strutture encefaliche superiori<br />

§<br />

<strong>Neurofisiologia</strong> nella storia<br />

Filosofi Greci : Aristotele poneva la sede dell’anima e della personalità nel cervello e nel cuore, se<br />

andiamo invece a leggere un famoso testo di Ippocrate egli credeva risiedesse tutto<br />

nel cervello: le emozioni, la memoria, le paranoie, la follia.<br />

Jean Ferneils (VI sec) : il primo ad usare il termine “fisiologia”: il discorso sulla natura dell’uomo<br />

Vesalio (1543) : Padova. Descrive per primo le circonvoluzioni cerebrali 1 .<br />

Cartesio (1600), artefice del “dualismo”, della separazione dei concetti di “cervello” e “mente”.<br />

Se la mente non è dentro il cervello ma vi si insinua dall’esterno, lo spiritualismo è<br />

dietro l’angolo. Ancora oggi si ritrova questa tendenza a separare il pensiero, le emozioni,<br />

dalle strutture fisiche, dai processi neurologici cerebrali.<br />

Galvani (1798) : fu il primo a descrivere l’elettricità animale (le attività neuromuscolari delle<br />

rane). L’elettroencefalogramma 2 è la registrazione su carta dell’attività elettrica<br />

del cervello.<br />

Aldini (1800) : suo nipote, che provò ad elettrostimolare la corteccia esposta dei decapitati.<br />

Il problema era che dopo pochi minuti si ha la morte cerebrale, e i neuroni non sono<br />

più responsivi. Anche se fosse stato più veloce, si ha comunque l’instabilità del<br />

punto corticale: in certi momenti l’effetto c’è, ed in altri, no.<br />

Questo a lungo tempo fece credere che il tessuto non fosse stimolabile.<br />

Pierre Broca (1850): individuò nelle aree 44-45 delle lesioni trombotiche in un paziente con<br />

deficienze linguistiche grazie ad una autopsia sul suo cervello. Grazie a questa<br />

prima esperienza si diede il via ad una serie di studi per la localizzazione di altre<br />

aree funzionali.<br />

William James (1870 c.a) : è con lui che comincia la moderna neurofisiologia, sosteneva che la<br />

mente fosse un processo, non una sostanza, alla base della quale stavano i<br />

collegamenti tra i vari elementi.<br />

Wernike (1880) proseguì lo studio di Broca 3 , ma ampliando la filosofia localizzazionistica: secondo<br />

lui era un evento corollario dipendente dall’interconnessione di diverse aree<br />

(è un’impostazione frenologica, che ora sta tornando in auge<br />

Penfield (1900) : gli si deve la definizione di mappe della citoarchitettonica funzionale, allo<br />

scopo di eseguire asportazioni mirate in caso di eventi tumorali. Questi studi ci<br />

iniziarono anche allo studio delle aree cerebrali connesse con i sistemi della<br />

memoria (lobo temporale, sistema limbico..)…<br />

Brodmann (1909) : divise la corteccia nelle famose aree attraverso la citoarchitettonica, ma non<br />

funzionale.<br />

NB: la suddivisione di Brodmann va imparata a memoria<br />

1 Alcuni animali non hanno le circonvoluzioni, e sviluppano molta meno superficie : noi abbiamo 1,5m 2 di corteccia<br />

cerebrale, per 1500g (il cervelletto invece ha 0,75 m 2 per 1 /3 del peso<br />

2 Il merito reale della scoperta dell’EEG è da attribuire a Caiton. Egli scrisse un articolo, ma in mancanza all’epoca<br />

dell’apparecchiatura fotografica i suoi studi non ricevettero particolare attenzione.<br />

3 non è quasi mai stato possibile evocare la parola tramite stimolazione elettrica dell’encefalo, magari solo mediante<br />

stimolazione di nuclei talamici interni, che porta acqua al mulino dell’ipotesi centro-encefalica secondo la quale la<br />

corteccia è “debitrice” dell’azione dei nuclei interni.<br />

<strong>Giuseppe</strong> <strong>Marini</strong> : <strong>Neurofisiologia</strong> I (<strong>aa.2009</strong>-<strong>2010</strong>) 2

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!