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Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 1 - AppuntiMed

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Sherrington (1900) : è il punto d’inizio della neurofisiologia moderna.<br />

Nasce il concetto di sinapsi. Ciò genererà una scissione fra…<br />

o neuronismo ⇒ Ramon de Cajal: neurone come un’entità indipendente interconnessa<br />

con le altre; da qui nasce l’idea di una polarità trasmittente e di una ricevente<br />

o reticularismo ⇒ Camillo Golgi: si ha soluzione di continuità tra i neuroni: sinapsi<br />

elettriche. Ad ogni operazione psichica si ha la mozione di tutto il<br />

cervello. Ora si sta tornando a questa scuola di pensiero, con il<br />

neo-reticularismo.<br />

A Charles Sherrington va l’intuizione del concetto di final commmon path:<br />

(via finale comune): sarebbe costituita dal motoneurone.. questo è un concetto<br />

anche filosofico: il motivo d’essere è l’agire, l’azione.<br />

Egli ipotizzò anche le connessioni sinaptiche, i fenomeni d’innervazione<br />

reciproca tra muscoli antagonisti. Fu il primo a stabilire, attraverso lo studio<br />

degli scimpanzé una topografia, una divisione in precisi settori del SNC :<br />

procedette alla stimolazione delle zone prerolandriche, rendendosi conto della<br />

diversa area dedicata a diverse parti del corpo (faccia e mani sono più<br />

rappresentate p.es). Approfondì anche il riflesso di grattamento nel cane,<br />

che è strettamente collegato con la deambulazione (il camminare non è altro<br />

che un alternarsi di flessione/estensione, con processi di inibizione/stimolazione di<br />

antagonisti/agonisti).<br />

Loewi & Dale (1936): scoprono i neurotrasmettitori<br />

Shannon & Weawer (’40): Alla base dell’AI (Artificial Intelligence), della cibernetica.<br />

tra gli anni ’60 e ’70 si ha il fermento di conoscenze : dentriti, neurotrasmettitori,<br />

molecole varie, anche grazie alle immagini computerizzate, i legami della genetica<br />

con le patologie; gli anni ’90 vennero definiti “la decade del cervello”, dove si<br />

sarebbero dovuti risolvere i suoi misteri… ovviamente non è stato così…<br />

§<br />

Richiami di neuroanatomia<br />

Ricordiamo in particolare alcune nozioni:<br />

1) cervelletto: ha una superficie totale di 0,75 m 2 ed 1 /3 della massa del cervello: vi troviamo lobuli (lobulatura),<br />

folia. A differenza dell’encefalo, che presenta invece emisferi, circonvoluzioni…<br />

2) centri pontini: il ponte è un gate, una porta d’accesso ai centri superiori, ma possiede anche<br />

proiezioni frontali, occipitali (riflessi visivo - motori)<br />

3) corpo calloso, importante via inter-emisferica possiede 200 mln di fibre. E’ un elemento<br />

sessualmente dimorfico: nel sesso femminile si presenta del 10% più grande<br />

- Agenesia del corpo calloso consiste nella mancanza del corpo calloso su basi genetiche: questi<br />

soggetti subiscono fenomeni di plasticità: attraverso commessure anteriori/posteriori, corpi<br />

intermedi talamici.. in questo modo si ha lo ristabilimento di queste connessioni per altre vie (si<br />

nota soprattutto nelle popolazioni geneticamente isolate, dove si ha un’incidenza di malattie<br />

genetiche che risulta superiore).<br />

- split Brain (cervello diviso): è la divisione dei due lobi per escissione del corpo calloso, che si<br />

effettuava ancora negli anni ‘60/’70 per evitare l’espansione di focolai epilettici; i due emisferi,<br />

non comunicando tra di loro vanno incontro ad esperienze diverse..<br />

4) diaschisi: l’incrociamento delle fibre, che viene a mancare solo nel nervo olfattivo, che è tralaltro<br />

l’unico a non passare per il talamo. Ferrier fu il primo a individuare questi fenomeni sulle<br />

scimmie, in particolare studiando l’emiplegia : egli sosteneva che fosse incurabile. A<br />

Roma invece, Luigi Luciani provò a mantenere le scimmie vive per mesi, e concluse che<br />

le lesioni potessero subire un recupero (plasticità neuronale), che oggi si applica nella<br />

fisioterapia riabilitativa.<br />

5) somatotopia: permette di tracciare mappe cerebrali (che oggi si sa essere multiple): associandole a<br />

diverse funzioni si può avere una base per la neuroriabilitazione.<br />

Queste mappe, che si basano su specifici collegamenti neuronali si devono probabilmente<br />

<strong>Giuseppe</strong> <strong>Marini</strong> : <strong>Neurofisiologia</strong> I (<strong>aa.2009</strong>-<strong>2010</strong>) 3

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