31.05.2013 Views

Scuola e Cultura - Ottobre 2009 - scuola e cultura - rivista

Scuola e Cultura - Ottobre 2009 - scuola e cultura - rivista

Scuola e Cultura - Ottobre 2009 - scuola e cultura - rivista

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Ottobre</strong> <strong>2009</strong><br />

Stesi nei lettini<br />

occhi lucidi e guance accaldate<br />

avevan i bambini.<br />

Mentre dal dottor eran visitati<br />

con lo stetoscopio<br />

venivan auscultati.<br />

Così poi il medico sentenziò:<br />

.<br />

Non potendo in montagna andar<br />

né i suoi figli altrove portar,<br />

Marcovaldo alla vicina<br />

ed erbosa collina pensò<br />

e un sabato pomeriggio<br />

lassù li portò.<br />

Appena scesi dai tram affollati,<br />

i bimbi si guardaron intorno spaesati:<br />

al tiepido sole della primavera<br />

si ritrovaron in una strana e verde<br />

dimensione parallela.<br />

Marcovaldo allora li guidò per una stradina<br />

che saliva sulla verde e bella collina,<br />

e mentre salivan quei ripidi gradini<br />

i bambini guardavan meravigliati<br />

quegli strani giardini:<br />

infatti, mai avevan visto scale senza case<br />

e i cortili, che a loro parevan case bombardate.<br />

Alle cose di città eran tutti abituati<br />

ma le cose naturali li rendevan<br />

ad ogni passo meravigliati.<br />

Tutto era una sorpresa<br />

molto grande,<br />

e perciò i bambini<br />

tempestavan Marcovaldo<br />

di buffe domande.<br />

Solo Michelino aveva<br />

le sue idee stravaganti<br />

e camminava, a passo lento,<br />

a tutti gli altri avanti.<br />

Man man che saliva<br />

Marcovaldo l’odor di muffa<br />

di dosso si toglieva<br />

ed i bimbi sembrava<br />

che già stessero guarendo<br />

e il loro color sano<br />

riprendendo.<br />

Ben presto infatti i figlioletti<br />

nel verde si immedesimaron,<br />

e ridenti e felici, nell’erba si rotolaron,<br />

mentre Marcovaldo guardava malinconico<br />

l’aggrumato paesaggio della sua città,<br />

così stagnante, triste e anonimo<br />

e dipinto di una cupa tonalità.<br />

Nonostante si vedesse<br />

difficilmente,<br />

riconobbe il suo quartiere<br />

immediatamente.<br />

Si ricordò di tanti anni fa<br />

quando lui, ancora in giovane età,<br />

era venuto lì aspettandosi chissà quale novità.<br />

In quel mentre,<br />

intravide della gente:<br />

eran ospiti del vicino sanatorio<br />

che a lui si avvicinavan lentamente.<br />

Con un signore anziano iniziò a dialogare<br />

che della propria salute<br />

ben presto lo andò ad informare:<br />

il povero vecchietto da tre mesi<br />

era sulla collina<br />

e finché non fosse guarito,<br />

non poteva ritornare<br />

nella sua cittadina.<br />

La sera scendeva<br />

e l’ombra ovunque si spandeva.<br />

Marcovaldo smise di parlar<br />

e con lo sguardo i figli andò a cercar.<br />

Li vide attorno ad un albero<br />

con altri giocar:<br />

insieme ciliegie stavan raccogliendo<br />

mentre felici<br />

correvan ridendo.<br />

Era arrivato il momento di andare,<br />

anche se Marcovaldo<br />

pensava che in quel luogo<br />

a vita avrebbe voluto restare.<br />

Padre e figli<br />

dopo che i nuovi amici<br />

ebbero salutato,<br />

partirono per ritornare nel loro<br />

“caro” seminterrato.<br />

40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!