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intero documento - Lettere e Filosofia - Università degli Studi di ...

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Nel 1950 tiene una conferenza ad Ascona dove conosce C. G. Jung. Nel 1951 partecipa ai<br />

congressi <strong>di</strong> storia delle religioni <strong>di</strong> New York, Amsterdam, Roma, Padova, Strasburgo, Monaco,<br />

Lund, Uppsala, Tokio. Dal 1956 sarà professore presso l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Chicago.<br />

Negli anni ’50, in esilio, Eliade continua a scrivere anche in romeno. In uno <strong>degli</strong> articoli<br />

pubblicati in questo periodo ha formulato un programma <strong>di</strong> creazione culturale dell’intellettuale<br />

romeno in esilio. Idee riguardanti il valore iniziatico dell’esilio appaiono in una pagina <strong>di</strong> questi<br />

articoli nel 1960:<br />

Ciascun esiliato è un Ulisse verso Itaca. Ciascun’esistenza reale<br />

“riproduce” l’O<strong>di</strong>ssea, il cammino verso Itaca, verso il Centro.<br />

Sappiamo tutto questo da molto tempo. Quello che scopro<br />

all’improvviso è che la chance <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un nuovo Ulisse viene<br />

offerta a ciascun esiliato (proprio perché è stato condannato dagli “dèi”,<br />

cioè dei Poteri che decidono i destini storici, terrestri). Ma per capire<br />

questo deve essere capace <strong>di</strong> penetrare il senso nascosto dei suoi<br />

smarrimenti e <strong>di</strong> concepirli come una lunga serie <strong>di</strong> prove iniziatiche<br />

(volute dagli “dèi”) e come altrettanti ostacoli nel cammino che lo<br />

riporta a casa (verso il Centro).<br />

E’ interessante quel che <strong>di</strong>ce Eliade sul metodo utilizzato nei suoi stu<strong>di</strong> scientifici:<br />

Appartenendo ad una cultura minore, dove il <strong>di</strong>lettantismo e<br />

l’improvvisazione sono quasi fatali, sono entrato nella vita scientifica<br />

pieno <strong>di</strong> complessi, terrorizzato incessantemente dalla paura <strong>di</strong> non<br />

essere “aggiornato”! Questo mi ha impe<strong>di</strong>to da sempre <strong>di</strong> mandare un<br />

manoscritto alla stampa prima <strong>di</strong> essere sicuro <strong>di</strong> aver letto quasi tutto<br />

quello che è stato scritto su quell’argomento. Il terrore <strong>di</strong> “scoprire”<br />

cose già conosciute dagli altri, <strong>di</strong> non ripetere osservazioni già fatte<br />

dagli altri, il terrore soprattutto <strong>di</strong> ignorare qualche <strong>documento</strong><br />

fondamentale, seppellito in chissà che collezione, inaccessibile nelle<br />

biblioteche <strong>di</strong> Romania! Per questo non osavo pubblicare nessun testo<br />

che dopo aver passato una parte dell’estate in una delle biblioteche<br />

europee. 17<br />

Tra i principali temi e idee dell’opera scientifica <strong>di</strong> Eliade ricordo: l’importanza delle<br />

culture primitive, l’ “irriconoscibilità del miracolo”, le tecniche soteriologiche, la relazione tra<br />

sacro e profano, il simbolismo religioso, il tempo delle origini, la “ierofania” (termine creato da<br />

Mircea Eliade per <strong>di</strong>segnare l’atto <strong>di</strong> manifestazione del sacro). Eliade ha ricevuto il titolo <strong>di</strong><br />

17

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