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intero documento - Lettere e Filosofia - Università degli Studi di ...

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Secondo il modo fondato sulla forma dell’interconnessione si ha la<br />

rappresentazione più vicina alla realtà in quanto i <strong>di</strong>versi alberi<br />

mostrano ciascuno la loro specificità, ma al contempo evidenziano il<br />

fatto che tale specificità si costruisce nell’intreccio delle ra<strong>di</strong>ci e dei<br />

rami. 1<br />

Tra tutte le forme <strong>di</strong> intercultura ce n’è una, la più “forzata” se vogliamo, che però ha<br />

sempre prodotto dei risultati eccezionali, la cosiddetta <strong>di</strong>aspora. Il termine viene mutuato da<br />

epoche e popoli lontani, ma poi adattati come vuole la buona abitu<strong>di</strong>ne umana. Nel vocabolario<br />

delle scienze sociali e della storia, il termine <strong>di</strong>aspora è stato poco teorizzato e approfon<strong>di</strong>to. Oggi<br />

esso sembra essere utilizzato in modo abbastanza vago per riferirsi qualunque comunità del mondo<br />

che viva lontano dal proprio paese d’origine. In questo senso, una <strong>di</strong>aspora non è altro che il<br />

risultato <strong>di</strong> migrazioni continentali o internazionali.<br />

Torniamo un attimo però al senso primario del termine, se non altro perché le comunità cui<br />

sembra possa applicarsi il termine <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspora sono, ai giorni nostri, talmente numerose che il<br />

concetto si è <strong>di</strong>luito al punto da sembrare irriconoscibile. Sulle prime possiamo <strong>di</strong>re che si parla<br />

propriamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspora in<strong>di</strong>ana, ebraica, africana, sikh, libanese, ma anche cinese, italiana, greca,<br />

polacca, turca. 2 Per tornare al titolo del lavoro, cercherò <strong>di</strong> trovare un senso all’applicazione <strong>di</strong> tale<br />

termine agli immigrati dell’élite romena in Italia.<br />

Prima <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> rispondere a questa domanda mi rifarò alle fonti: nella Bibbia una<br />

<strong>di</strong>aspora presuppone la <strong>di</strong>spersione forzata <strong>di</strong> una popolazione in<strong>di</strong>gena, e può trattarsi allora <strong>di</strong><br />

una forma <strong>di</strong> punizione <strong>di</strong>vina o delle sorte che attende coloro che hanno abbandonato i vecchi<br />

costumi. Comunque sia, si tratta certamente <strong>di</strong> un evento <strong>di</strong> tipo traumatico che colpisce delle<br />

popolazioni in<strong>di</strong>gene.<br />

Tale fu, nel caso <strong>degli</strong> ebrei, la <strong>di</strong>struzione del tempio <strong>di</strong> Salomone e,<br />

nel caso <strong>degli</strong> africani, le razzie dei mercanti <strong>di</strong> schiavi. 3<br />

Possiamo ugualmente supporre che in entrambi i casi, quelle popolazioni provarono vivamente il<br />

sentimento <strong>di</strong> essere state tra<strong>di</strong>te.<br />

1 Op. cit., p. 74.<br />

2 René Gallissot e Annamaria Rivera, Pluralismo culturale in Europa, Bari, E<strong>di</strong>zioni Dedalo, 1995.<br />

3 Op. cit.<br />

4

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