intero documento - Lettere e Filosofia - Università degli Studi di ...
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Introduzione<br />
Il presente lavoro si propone <strong>di</strong> affrontare i temi relativi a un certo tipo <strong>di</strong> immigrazione<br />
noto comunemente sotto il nome <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspora - in quanto <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> un popolo che lascia la<br />
terra d'origine migrando in varie <strong>di</strong>rezioni perché perseguitato e oppresso - benché, parlando della<br />
realtà dell’emigrazione romena, forse il termine più adatto sarebbe quello <strong>di</strong> esilio.<br />
L’identità <strong>di</strong> ogni cultura si è costruita solo me<strong>di</strong>ante un confronto, spesso conflittuale.<br />
Partendo della premessa che<br />
nessuna cultura, per quanto si sia mostrata raffinata nelle sue<br />
espressioni o per quanto si sia estesa nei tempi e nei territori<br />
conquistati, può arrogarsi il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> una priorità cronologica o quello<br />
<strong>di</strong> una superiorità qualitativa. 1 ,<br />
possiamo essere sicuri che ogni cultura è il risultato <strong>di</strong> scambi culturali, dunque <strong>di</strong> intercultura, <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>azioni con culture <strong>di</strong>verse. Tanto più trovo sia valida quest’ipotesi quando si tratta, come<br />
vuole un luogo comune, <strong>di</strong> due culture molto legate tra <strong>di</strong> loro tramite ra<strong>di</strong>ci comuni, quali la<br />
lingua, la religione, oppure momenti della storia stessa italiana e romena (il termine stesso rinvia<br />
alla Romània). In verità, non ci sarebbe neanche bisogno <strong>di</strong> rincorrere al classico rapporto <strong>di</strong><br />
parentela <strong>di</strong> cui alcuni vanno molto fieri. Basterebbe rifarci <strong>di</strong> nuovo al testo sopra menzionato e<br />
ricordare che il rapporto tra le identità non è, o almeno non dovrebbe essere, semplicemente la<br />
giustapposizione <strong>di</strong> identità ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>verse, ciascuna delle quali intesa come realtà separata,<br />
in<strong>di</strong>pendente; non è neanche un rapporto <strong>di</strong> omologazione, in cui tutti gli elementi <strong>di</strong>stintivi sono<br />
attenuati o cancellati, ma un rapporto più sano, <strong>di</strong> interconnessione, in cui ciascuna identità viene<br />
prodotta dall’alterità, con cui si trova in un rapporto continuo e costante. Quin<strong>di</strong> non una forma <strong>di</strong><br />
esclusione, ma <strong>di</strong> intreccio:<br />
1 Cfr. Giangiorgio Pasqualotto, Incontro <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong>, cap. Intercultura e globalizzazione, Padova, Unipress, 2002, p. 53.<br />
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