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Fig.1 Foto del rosmetro che utilizza 3 nuclei<br />
toroidali anzichè una linea bifilare.<br />
ROSMETRO con NUCLEI in FERRITE<br />
Se utilizzando rosmetri a linea bifilare si prova a<br />
scendere al di sotto dei 20 MHz, ci si rende conto<br />
che la loro sensibilità si riduce notevolmente, quindi<br />
se vi occorre un rosmetro in grado di rilevare<br />
delle onde stazionarie da un minimo di 1 MHz fino<br />
ad un massimo di 170 MHz circa, dovete abbandonare<br />
quelli con linee bifilari e realizzarne uno<br />
con nuclei in ferrite.<br />
Se lo schema elettrico di tale circuito (vedi fig.3)<br />
risulta molto semplice, altrettanto non si può dire<br />
per la sua realizzazione pratica, quindi se desiderate<br />
farlo funzionare correttamente dovete seguire<br />
con attenzione tutte le istruzioni di montaggio.<br />
Come potete vedere in fig.3, il segnale RF applicato<br />
sul bocchettone Entrata raggiunge il bocchettone<br />
Uscita tramite un corto spezzone di filo di rame.<br />
Al centro di questo filo viene applicato il nucleo in<br />
ferrite siglato T1 provvisto di un doppio avvolgimento,<br />
che si ottiene usando due sottili fili isolati in<br />
plastica collegati in opposizione di fase.<br />
Il filo d’inizio A del primo avvolgimento va collegato<br />
alle due resistenze R1-R2 e al condensatore C1,<br />
mentre il filo terminale B va saldato sulla piccola<br />
piazzola di rame presente sul circuito stampato.<br />
Il filo d’inizio C del secondo avvolgimento va saldato<br />
sulla stessa piazzola sulla quale è saldato il<br />
Fig.2 Scatola del rosmetro vista dal lato dal<br />
quale fuoriescono i due bocchettoni RF.<br />
filo B del primo avvolgimento, mentre il filo terminale<br />
D va collegato alle due resistenze siglate R3-<br />
R4 e al condensatore C2.<br />
Dalle resistenze R1-R2 parte uno spezzone di filo<br />
del diametro di 1 mm circa, che viene fatto passare<br />
all’interno del nucleo in ferrite siglato T2, mentre<br />
dalle resistenze R3-R4 parte un identico spezzone<br />
di filo che viene fatto passare all’interno del<br />
nucleo in ferrite siglato T3.<br />
Alle estremità di questi due fili vanno applicati i<br />
diodi schottky siglati DS1-DS2, che provvedono a<br />
raddrizzare il segnale RF.<br />
Dall’uscita dei due diodi viene prelevata la tensione<br />
continua da applicare, tramite il deviatore S1,<br />
sul potenziometro R5 che permette di regolare la<br />
sensibilità dello strumento.<br />
Come strumento di misura si può usare un comune<br />
tester, oppure un piccolo strumentino da 100-<br />
250 microamper fondo scala.<br />
Poichè questo rosmetro è simmetrico, il segnale<br />
del trasmettitore che viene applicato sul bocchettone<br />
Entrata e prelevato dal bocchettone Uscita<br />
per essere inviato all’antenna, può anche essere<br />
applicato sul bocchettone Uscita e prelevato dal<br />
bocchettone Entrata.