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MERCOLEDI' 5 OTTOBRE SALA C ORE 9 - Avenue media

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RUOLO DELL‟EEG DOPO DEPRIVAZIONE DI SONNO NOTTURNO NELLA DIAGNOSI<br />

DI EPILESSIA<br />

F. Giorgi, M. Maestri, D. Perini, C. Pizzanelli, M. Guida, M. Buscema, A. Iudice, E.<br />

Bonanni.<br />

Centro di Riferimento Regionale per i Disturbi del Sonno e Centro di Riferimento<br />

Regionale per l’Epilessia - Dipartimento di Neuroscienze - Università di Pisa<br />

Razionale ed obiettivi: Il ruolo del monitoraggio EEG dopo deprivazione di sonno<br />

nell’ambito di un corretto iter diagnostico per il paziente con sospetta epilessia, è tuttora<br />

controverso, in particolare a fronte dei numerosi studi realizzati, la maggior parte in era<br />

pre-immaging, risulta difficoltoso un valido confronto tra essi, sia a causa delle differenti<br />

modalità di esecuzione sia per le diverse caratteristiche dei pazienti arruolati. Nel nostro<br />

studio abbiamo valutato l’utilità di un metodo standardizzato di EEG dopo deprivazione di<br />

sonno (EEG-Depr) per la diagnosi di epilessia in una popolazione di pazienti giunti presso<br />

la clinica Neurologia dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, per sospetta crisi comiziale dal<br />

2003 al 2008.<br />

Materiali e Metodi: Abbiamo valutato una popolazione di 300 pazienti giunti alla nostra<br />

osservazione per sospetti episodi comiziali e con un primo EEG basale negativo o con<br />

anomalie non specifiche, di essi sono stati selezionati 211 pazienti che avevano eseguito<br />

uno studio di neuroimaging (RM Encefalo) e che presentavano un follow-up<br />

sufficientemente lungo. Di tali pazienti è stata raccolta la storia clinica precedente e<br />

successiva a tali esami, ed al termine del follow-up è stata posta una diagnosi di epilessia<br />

in 131 soggetti. La deprivazione di sonno è stata ottenuta mantenendo il paziente sveglio<br />

dalle 2:00 della notte precedente all’esame ed il monitoraggio EEG eseguito la mattina<br />

successiva ha avuto una durata variabile dalle 2 a le 2 ore e mezzo. I parametri valutati<br />

sono stati: 1) presenza di anomalie elettriche sia nell’esame basale che dopo deprivazione<br />

di sonno distinte in anomalie aspecifiche/ specifiche (onde aguzze, punte onde, punte<br />

focali) e focali/diffuse. 2) Distribuzione di tali anomalie in sonno o in veglia e durante le<br />

varie prove di attivazione (stimolazione luminosa intermittente ed iperpnea).<br />

Risultati: Dal nostro studio emerge che la deprivazione di sonno incrementa in maniera<br />

significativa la sensibilità dell’EEG nella diagnosi di epilessia, in particolar modo nelle<br />

forme focali. L’EEG-depr è inoltre altamente specifico per le anomalie epilettiformi e tale<br />

specificità e sensibilità risulta essere superiore rispetto all’utilizzo di altre metodiche di<br />

sensibilizzazione nonché della mera ripetizione di EEG basali. Le anomalie intercritiche<br />

evidenziate dall’EEG-depr si manifestano preminentemente in sonno e meglio correlano<br />

come distribuzione (focale /diffusa) con il tipo di sindrome epilettica.<br />

Conclusioni: Dallo studio emerge un’evidente utilità dell’EEG-depr nell’algoritmo<br />

diagnostico dell’epilessia, in particolar modo risulta una maggiore sensibilità e specificità di<br />

tale metodica nell’individuazione di correlazioni elettro-morfologiche rispetto all’EEG<br />

basale o ad altre metodiche di attivazione.<br />

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