Scarica The Life and Times of DaCa$h - Rolling Stone

coglioni di tirare avanti nella scena.
”Zitto, vieni con me, coglione”.
”Io...”
“Trascina il tuo culo fino di là, negro. Poche cazzate”.
Gettò con malagrazia l’asciugamano di nuovo sul tapis roulant
e trascinando i piedi lo seguì in un’altra stanza, anche
questa prevedibilmente luminosa, anche questa inevitabilmente
svizzera.
Wysdom era il suo insegnante, gli dava lezioni. Lezioni di
flow.
Daca$h doveva cantare centinaia di pezzi. Ma pezzi scritti da
altri, mica roba sua, che da quella sua testa zarra non sarebbe
mai uscito niente. Pezzi anche fighi, eh, molto energici, pieni
di robe violente e contro froci, troie, bianchi, robe.
Le uniche cose davvero importanti erano quindi la sua intonazione,
la sua espressività, il suo crederci. E Wysdom doveva
insegnargli proprio questo: a crederci, a metterci il cuore. E ce
l’aveva davvero dura, eh, perché DaCa$h era tanto ignorante,
va detto, però in compenso era tanto stupido.
”Cazzo, man, lasciami riposare un po’, sai che…”
”Non ti devo ricordare niente, vero?” Con un dito gli stava
premendo contro uno dei fori. “Niente, vero?”
DaCa$h scosse la testa con rassegnazione. L’altro lo guardò
gelido.
”Che fatica, oh...”
”Man, questa è l’ultima volta che ti ripeto la tiritera. L’ultima.
Poi ti faccio ributtare nel cesso nel quale galleggiavi. Fai schifo
al cazzo e devi registrare. E io ti devo fare lavorare perché
23