Scarica The Life and Times of DaCa$h - Rolling Stone

La gente esita. Alcuni esultano, gridano sì, ammazzalo, fallo
fuori, ancora esaltati dal potere della musica. Altri mugugnano:
fermata la fascinazione delle sette note, resta un testo violento,
da ascoltare senza farsi beccare dalla propria amabile
sposa.
Lui li incalza, li fa urlare di più “vi pare una figata? fatemi
sentire laggiù!”. La gente urla, confusa, chi sì chi no. T-Bone
e Fat Hustla sono sorpresi da come DaCa$h “tenga il palco”.
“È una figata o no?”
L’intero posto è un delirio di gente che urla: il volume è assordante,
il rumore massimo, e nessuno fa caso ad un magrolino
che tira fuori un fucile e prende con calma la mira.
“NO!” grida perentorio DaCa$h. “Mi sono rotto il cazzo di
cantare tutta questa violenza, questo nonsense”.
Fat Hustla e T-Bone spalancano gli occhi e si guardano. Imprevisto.
Imprevisto. Cercano il matto con lo sguardo.
“Perché ragazzi, non sono per niente il più duro del ghetto, il
king, lo stupravergini. Andiamo. Chi cazzo ci crede. Dai. Si
vede lontano un chilometro. Guardatemi bene”.
L’intero Madison trattiene il respiro, implode in un buco
nero di silenzio. Qualcuno tra i più arguti capisce e pensa
“ma no, dai, non è possibile”.
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