Scarica The Life and Times of DaCa$h - Rolling Stone

“IO SONO GAY”.
26. Who’s the king
“Sì, sono frocio, è tutto vero. Sono gay. Non è una battuta”.
Per tre interminabili secondi il Garden è in totale, completo
silenzio: si sentono distintamente i tumulti fuori.
La massa è attonita, smarrita: quello che li educava all’odio,
è il nemico?
Qualcuno persino ridacchia. La risata comincia a crescere,
ma la massa è confusa.
“No, no, non ridete. Sono gay, e stufo di questo giochino,
basta, basta odio”. Si gira, afferra Big P per il pacco per un’altra
volta, e approfittando della sorpresa, lo bacia sulla bocca.
Un secondo di pausa.
Poi l’urlo. E il lancio di oggetti. Violentissimo.
“FROCIO! FROCIO DI MERDA! CREPA!”. La massa
esplode, l’odio che stava montando con la canzone ha sfogo
nella peggiore delle maniere.
James Edgar Lee III il Tumorato del Signore con il suo fucilino
prolungapene viene travolto dalla folla inferocita, altro
che mira.
Big P, non è davvero la sua giornata, si becca un anfibio in
piena faccia, e cade sonoramente di ginocchia sul palco.
DaCa$h scappa come uomo che scappa, gambe in spalla,
trova Jamija davanti a se e la prende per mano. Lei è pronta,
mentre la folla, carica di odio, comincia a spaccare tutto,
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