Scarica The Life and Times of DaCa$h - Rolling Stone
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Outro: morale<br />
Potreste immaginare Leeroy Washington di nuovo negli<br />
anonimi panni di sé stesso e non più <strong>DaCa$h</strong> ripreso da un<br />
elicottero su una coupè mentre si allontana nei boschi del<br />
Nevada con Jamija a fianco come nel finale di Blade Runner.<br />
Oppure dopo due settimane accanto a Beth Ditto, Chris<br />
Crocker, Perez Hilton e altri in qualche talk show.<br />
La verità è probabilmente meno sbrilluccicante. Forse si sono<br />
sposati da qualche parte, se non si sono mollati; qualche volta<br />
qualcuno dice di averli visti in giro, ma si sono nascosti, con i<br />
soldi del conto scampati al massacro e che Jamija gestiva. Leeroy<br />
non canta più nemmeno sotto la doccia, e chiama Chevelle<br />
una volta a settimana con il vivavoce, così urla ma non<br />
troppo e non spacca altri telefoni. Stupido è un’altra cosa.<br />
Forse avranno dei figli, ma non faranno parte di questa storia.<br />
<strong>DaCa$h</strong>, <strong>DaCa$h</strong> è morto quella sera. Chi era al concerto<br />
ha negato tre volte prima che il cock cantasse, chi aveva i<br />
dischi li ha defenestrati con imbarazzo, come se la mamma ti<br />
avesse beccato i pornelli zozzi. <strong>DaCa$h</strong> è morto quella sera.<br />
Non Leeroy, ma <strong>DaCa$h</strong> sì. Nessuno dei suoi dischi viene<br />
chiesto in radio: nessun fake passa nella severa cultura hip<br />
hop, e <strong>DaCa$h</strong> è più imbarazzante dei Milli Vanilli. Nemmeno<br />
alle feste gay lo passano, neppure per dileggio.<br />
Da qualche parte, in una cantina delle Hollywood Hills,<br />
come fossero scorie tossiche, giacciono centinaia di canzoni<br />
stoccate in hard disk che si corromperanno nel tempo. Centinaia<br />
di ore di odio pieno, acido, corrotto, destinate all’oblio<br />
nel seno misericordioso del tempo.<br />
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