Scarica The Life and Times of DaCa$h - Rolling Stone

Fuori ci sono i picchetti di protesta. Le mamme rock, i vegisessuali
per Manitù, i dentisti senza paura, i checcazzonesoio
mahovvogliadiprotestare. Ma la gente li prende per il culo,
entra, gli fa il gesto bang bang con le dita, e la polizia li fa
passare, e pesterebbe volentieri a sangue gli uni, e gli altri.
Boom boom boom tutto il tempo, mentre la cuffietta che ha
nelle orecchie gli grida cosa fare, scimmione ammaestrato.
Mentre canta conta la scaletta al contrario, meno dieci, nove,
otto. Canta necessariamente il meno possibile, coperto da
centinaia di featuring coprimerda, ha il fiato corto.
È l’ennesima canzone sulla coca, che bella la coca, che bene
che fa, io ne sniffo a chili e sono fico.
Qualcuno mi dia un altro argomento, per cortesia. Ah ecco,
sì, ammazza i froci, nuova questa. E a lui dei froci non gli
cambia niente, pensa te. Ma pare che sia figo, nel gansta rap.
Grida più forte, gli scappa una bestemmia. La gente impazzisce,
lui capisce sempre meno.
La gente grida nelle prime file; c’è la claque lì sotto, una platea
di fighette bionde artificiali a nolo messe lì ad arte per
apparire nelle foto mentre la massa ai fianchi resta lì bovina
a succhiare sode da lunghi capezzoli di plastica e mangiare
cibo nutribrufoli.
Si diverte? No, non si diverte. Figurarsi.
Fat Hustla e T-Bone parlottano tra di loro sorridendo piano
dal posto d’onore, seduti nei loro vestiti a la page.
“Come ti pare?”
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