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NOBEL<br />
38<br />
A due americani l’ambìto riconoscimento svedese<br />
Un Nobel in premio<br />
ai perché degli odori<br />
di Andrea Sermonti<br />
Per moltissimo tempo l’olfatto è rimasto il più enigmatico dei nostri<br />
sensi e non se ne comprendevano i principi di base che consentono<br />
di riconoscere e ricordare circa 10 mila odori diversi. Richard Axel<br />
e Linda Buck, gli ultimi vincitori del Nobel per la Fisiologia<br />
e la Medicina, hanno risolto questo problema e in una serie di studi<br />
pionieristici hanno chiarito come funziona il nostro sistema olfattorio<br />
Per moltissimo tempo l’olfatto è rimasto il<br />
più enigmatico dei nostri sensi e non se<br />
ne comprendevano i principi di base che<br />
consentono di riconoscere e ricordare circa 10<br />
mila odori diversi. Richard Axel e Linda Buck, gli<br />
ultimi vincitori del Nobel per la Fisiologia e la<br />
Medicina, hanno risolto questo problema e in<br />
una serie di studi pionieristici hanno chiarito come<br />
funziona il nostro sistema olfattorio. Hanno<br />
scoperto una grande famiglia di geni, formata<br />
da circa 1.000 geni diversi (il tre percento dei<br />
nostri geni) da cui origina un numero equiva-<br />
AD OGNI SPECIE IL SUO OLFATTO<br />
lente di tipi di recettori olfattivi. Questi recettori<br />
si trovano sulle cellule recettrici, che occupano<br />
una piccola area nella parte superiore dell’epitelio<br />
nasale e individuano le molecole odorifere<br />
inalate. Ciascuna cellula recettrice possiede<br />
solo un tipo di recettore olfattivo, e ciascun<br />
recettore può individuare un numero limitato di<br />
sostanze odorifere. Le nostre cellule recettrici<br />
sono pertanto altamente specializzate per alcuni<br />
odori. Le cellule inviano sottili processi nervosi<br />
direttamente a micro domini distinti, i glomeruli,<br />
situati nel bulbo olfattivo, la principale<br />
Tutti gli organismi viventi sono in grado di avvertire e individuare la presenza<br />
di sostanze chimiche nel loro ambiente. Essere in grado di individuare<br />
cibo commestibile ed evitare alimenti che sono andati a male o<br />
sono inadatti è ovviamente di grande importanza ai fini della sopravvivenza.<br />
Se i pesci hanno un numero relativamente piccolo di recettori<br />
olfattivi, circa cento, i topi – la specie studiata da Axel e Buck – ne<br />
hanno circa mille. Gli esseri umani ne hanno un numero un po’ inferiore<br />
rispetto a quello dei topi; una parte dei geni è andata forse persa<br />
durante l’evoluzione della specie. L’olfatto è assolutamente essenziale<br />
per un cucciolo di mammifero appena nato poiché gli consente di trovare<br />
le mammelle della mamma e succhiare il latte, senza olfatto il cucciolo<br />
non sopravvive senza aiuto. L’olfatto è anche di primaria importanza<br />
per molti animali adulti in quanto consente loro di osservare ed<br />
interpretare il loro ambiente. Ad esempio, l’area dell’epitelio olfattivo nei<br />
cani è circa quaranta volte superiore a quella degli esseri umani.