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Stampa ENPAM-Feb/05-1/20

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PREVIDENZA-IN<br />

I ministeri<br />

vigilanti<br />

ci chiedono<br />

interventi<br />

di riequilibrio<br />

fino ad<br />

arrivare a<br />

modifiche<br />

strutturali<br />

nel lungo<br />

periodo<br />

di Angelo Pizzini (*)<br />

6<br />

Approfondimento dopo il C.N. di novembre <strong>20</strong>04<br />

Gestione della Previdenza<br />

proiettata nel futuro<br />

Uno dei temi principali del Consiglio Nazionale<br />

tenuto a Roma il 27 novembre<br />

<strong>20</strong>04 è stato il patrimonio dell’Enpam.<br />

Sono stati evidenziati, in particolare, i positivi<br />

risultati conseguiti; infatti il patrimonio è<br />

raddoppiato di valore nell'ultimo decennio,<br />

pur mantenendo gli immobili in bilancio a valori<br />

catastali e non di mercato. Questi beni<br />

sono gestiti in funzione della previdenza, il<br />

che significa una gestione delle risorse finanziarie<br />

prudente ed orientata al lungo periodo,<br />

che privilegi la garanzia del capitale e<br />

la sua liquidabilità; inoltre comporta un oculato<br />

monitoraggio del rischio degli investimenti<br />

rifuggendo quello non sostenibile anche<br />

se con interessi più favorevoli. Fondamentale<br />

è anche la differenziazione del patrimonio<br />

con una ricerca costante di un migliore<br />

equilibrio fra immobiliare e mobiliare,<br />

entrambi indispensabili avendo il primo una<br />

maggiore efficacia di protezione contro il rischio<br />

di forte inflazione ed il secondo fruttando<br />

maggiori interessi con costi di gestione<br />

molto minori e con tassazione assai più<br />

bassa.<br />

Abbiamo sempre sostenuto che una gestione<br />

del capitale così impostata non darà mai<br />

risultati straordinari anche nell'ipotesi che i<br />

mercati raggiungano altissimi livelli, ma si otterranno<br />

comunque rendimenti soddisfacenti<br />

e con una maggiore sicurezza; comportamenti<br />

essenziali per una prudente e proficua<br />

amministrazione del patrimonio di un Ente<br />

previdenziale.<br />

Il patrimonio costituisce un capitale di riserva<br />

ed è un elemento basilare nella sua entità<br />

e con i suoi interessi, unitamente alle entrate<br />

per contributi ed alle uscite per prestazione,<br />

per la valutazione attuariale dell’equilibrio<br />

nel tempo dei Fondi. In breve l’aumen-<br />

È stato effettuato un oculato monitoraggio del rischio<br />

che comportano gli investimenti rifuggendo quelli non<br />

sostenibili anche se con interessi più favorevoli.<br />

Esperti di chiara fama ci hanno indicato i giusti percorsi<br />

per realizzare gli interventi correttivi previdenziali<br />

di riequilibrio dei Fondi<br />

to di valore del capitale accumulato contribuisce<br />

a prolungare nel tempo l’equilibrio dei<br />

Fondi stessi.<br />

Questo equilibrio viene monitorato dai bilanci<br />

attuariali che il nostro Ente deve commissionare<br />

almeno ogni triennio, rispettando un<br />

preciso obbligo di legge. Si tratta essenzialmente<br />

di un’elaborazione, fondata sui principi<br />

attuariali, che consente di valutare i vari<br />

Fondi e di stabilirne l’equilibrio nei prossimi<br />

quarant’anni, come indicato dai Ministeri di<br />

vigilanza e controllo. Come già prima accennato<br />

gli elementi di giudizio sono costituiti<br />

dalla stima delle entrate contributive degli<br />

iscritti attivi e dalle previsioni di uscita per prestazioni,<br />

tenendo conto anche della consistenza<br />

e del rendimento del patrimonio accumulato.<br />

Ben diversi sono i bilanci consuntivi annuali.<br />

L’Enpam, proprio come dimostrano i bilanci<br />

consuntivi degli ultimi esercizi finanziari, gode<br />

di buona salute. I conti sono tutti in equilibrio<br />

e anzi, secondo le previsioni, continueranno<br />

a registrarsi consistenti avanzi di gestione<br />

in questo come nei prossimi anni aumentando<br />

ulteriormente le riserve patrimoniali.<br />

I motivi di preoccupazione sono relativi al lungo<br />

periodo e derivano dagli studi attuariali<br />

prima citati. Gli ultimi, relativi all’anno <strong>20</strong>00,<br />

indicano un’inversione di tendenza che inizierà<br />

a manifestarsi, a seconda delle diverse<br />

gestioni dei Fondi, a partire dal <strong>20</strong>16 e cioè<br />

quando cominceranno a giungere all’età pensionabile<br />

le numerose classi di iscritti nati nel<br />

dopoguerra ed in particolare negli anni ‘50 e<br />

‘60. Nei nostri Fondi inoltre assumono significativa<br />

valenza fattori demografici e normativi,<br />

i quali in determinati periodi hanno portato<br />

ad un anomalo incremento e concen-

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