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PREVIDENZA-IN<br />
tamenti di importo più elevato: infatti per una<br />
pensione di importo annuo lordo pari nel<br />
<strong>20</strong>04 a Euro 55.000, il minor incremento sarebbe<br />
di circa 10 euro mensili al netto del prelievo<br />
fiscale, per cui il rateo mensile netto,<br />
dopo la nuova rivalutazione ISTAT, nel <strong>20</strong><strong>05</strong>,<br />
passerebbe a Euro 3.178,00 invece di Euro<br />
3.188,00 e per una pensione di importo annuo<br />
lordo di Euro 75.000 il minor incremento<br />
è quantificabile in 15 euro mensili sempre<br />
al netto del prelievo fiscale, per cui il trattamento<br />
mensile netto passerebbe, dopo la<br />
nuova rivalutazione ISTAT, nel <strong>20</strong><strong>05</strong>, a Euro<br />
4.177,00 invece di Euro 4.192,00.<br />
Si deve rilevare che dei circa 78.000 pensionati<br />
attuali solo il 17%, pari a 13.700, percepisce<br />
un trattamento annuo lordo superiore<br />
a 4 volte il minimo INPS. Inoltre la gran<br />
parte degli interessati al provvedimento, e<br />
cioè 8.<strong>20</strong>0 dei suddetti 13.700 percepisce<br />
pensioni annue inferiori a Euro 40.000, sulle<br />
quali il provvedimento inciderà in misura<br />
estremamente limitata.<br />
Resta così confermato che solo una parte degli<br />
attuali pensionati è interessata al provve-<br />
8<br />
Così abbiamo agito e siamo stati compresi<br />
segue da pag. 7<br />
dimento e comunque con un significato economico<br />
del tutto marginale, ma che rende<br />
concreta la condivisione dei sacrifici, fatto<br />
questo che ha sicuramente favorito la unanime<br />
approvazione degli interventi correttivi<br />
da parte degli Organi dell’Enpam.<br />
Proprio per mantenere la partecipazione dei<br />
pensionati ai suddetti livelli simbolici o comunque<br />
marginali a livello economico, il Presidente<br />
Parodi ha dichiarato a questo Consiglio<br />
Nazionale, e scritto a tutti i Presidenti<br />
degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri,<br />
che in caso di aumento del tasso annuo<br />
di inflazione in misura significativa, come<br />
per esempio di 2 punti percentuali rispetto ai livelli<br />
attuali, sarà cura del nostro Ente rivedere<br />
tempestivamente la norma suddetta. Riteniamo<br />
comunque assai improbabile un aumento<br />
significativo dell’inflazione, tenuto conto dei vincoli<br />
economici imposti dall’Unione Europea e<br />
considerando che il tasso annuo attuale di inflazione<br />
è circa il 2,2%, tra l’altro un poco più<br />
basso del tasso del 2,5% utilizzato per gli esempi<br />
prima esposti.<br />
(*) Vice Presidente vicario Enpam