Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
trazione degli iscritti che si tradurrà all’atto<br />
del pensionamento delle classi interessate in<br />
un notevole aumento della spesa previdenziale.<br />
Un altro elemento di aumento della spesa<br />
previdenziale, segnalato dalle statistiche ISTAT<br />
degli ultimi anni, è il forte incremento delle<br />
speranze di vita dopo i 65 e 70 anni grazie al<br />
miglioramento delle condizioni sociali ed ai<br />
progressi della medicina, in quanto comporta<br />
un aumento dei ratei di pensione.<br />
Per questo i Ministeri vigilanti hanno richiesto<br />
all’Ente, come a tutti gli Enti previdenziali<br />
privatizzati che si trovano in un’analoga si-<br />
“Abbiamo cercato<br />
di coinvolgere<br />
solo le pensioni<br />
di importo elevato<br />
tuazione, interventi di riequilibrio fino ad arrivare<br />
a modifiche strutturali nel lungo periodo.<br />
Anche i maggiori esperti in materia previdenziale,<br />
su richiesta della nostra Fondazione,<br />
hanno indicato un percorso per realizzare<br />
le misure richieste, proprio per aumentare<br />
l’entità delle riserve di capitale necessarie<br />
a far fronte in futuro alla prevista notevole<br />
crescita della spesa per pensioni.<br />
Sono stati individuati i possibili interventi correttivi<br />
che sono in sintesi: un innalzamento<br />
graduale dell’età pensionabile, una riduzione<br />
graduale delle aliquote di rendimento, un<br />
aumento delle aliquote contributive e una re-<br />
“Anche gli altri<br />
Enti previdenziali<br />
hanno effettuato<br />
pesanti correttivi<br />
visione del meccanismo di perequazione delle<br />
pensioni al fine di coinvolgere anche i pensionati<br />
nell’azione di riequilibrio delle gestioni.<br />
E’ quindi parso equo e corretto chiedere anche<br />
agli attuali pensionati il loro contributo<br />
alla stabilizzazione delle gestioni. Sono state<br />
fatte scelte precise e ponderate cercando di<br />
coinvolgere solo le pensioni di importo più<br />
7<br />
elevato ed in misura del tutto marginale sul<br />
piano economico, ma di altissimo valore simbolico<br />
di solidarietà fra le diverse generazioni<br />
di iscritti, principio base per un Ente previdenziale<br />
con gestione a ripartizione e particolarmente<br />
qualificante per un Ente professionale<br />
di categoria. Analoghe richieste di<br />
contributo alla manovra correttiva sono già<br />
avvenute, ed in maniera assai più rilevante,<br />
in altri Enti previdenziali privatizzati. Per esempio<br />
la Cassa dei Dottori Commercialisti e la<br />
Cassa dei Ragionieri nell’applicare le misure<br />
correttive hanno adottato per i calcoli previdenziali<br />
futuri il metodo contributivo e , con<br />
provvedimenti articolati, hanno ridotto le pensioni<br />
in atto di vari punti percentuali come<br />
contributo di solidarietà. Diversi i provvedimenti<br />
adottati dagli Enti previdenziali pubblici<br />
sempre ai fini del contenimento della<br />
spesa: dal 1/1/95 la quota di reversibilità della<br />
pensione dal 60% è stata ridotta al 45%,<br />
36%, 30% se il coniuge superstite ha redditi<br />
propri superiori a 3, 4, 5 volte il minimo<br />
INPS, mentre nel nostro Ente la cumulabilità<br />
dei redditi è totale e la quota di reversibilità<br />
al coniuge è del 70%.<br />
Come prima accennato, sono state coinvolte<br />
nel provvedimento solo le pensioni di importo<br />
più elevato, certamente maturate con<br />
anni di impegno e dedizione alla professione,<br />
ma anche per aver potuto godere di condizioni<br />
previdenziali e professionali più favorevoli<br />
rispetto agli attuali attivi.<br />
Non si è ritenuto necessario ridurre l’entità<br />
delle pensioni già in godimento mediante l’introduzione<br />
di un contributo di solidarietà, ma<br />
si è considerato sufficiente un marginale intervento<br />
sull’indicizzazione delle pensioni.<br />
Pertanto si è mantenuta la rivalutazione nella<br />
misura del 75% dell’indice ISTAT per le pensioni<br />
fino ad un importo annuo di 4 volte il<br />
minimo INPS (per il <strong>20</strong>04 = Euro 5.358,34x4=<br />
Euro 21.533,36) e, solo per la parte superiore<br />
a tale importo, l’indicizzazione è stata diminuita<br />
alla percentuale del 50%.<br />
Per esempio la misura adottata per una pensione<br />
di importo annuo lordo di Euro 35.000<br />
nel <strong>20</strong>04, in presenza di un tasso annuo di<br />
inflazione del 2,5%, determina un minor incremento<br />
di circa 4 euro mensili, al netto dell’attuale<br />
prelievo fiscale, per cui nel cedolino<br />
di pensione l’importo mensile netto, dopo la<br />
nuova rivalutazione ISTAT, passerebbe, nel<br />
<strong>20</strong><strong>05</strong>, a Euro 2.149,00 invece di Euro<br />
2.153,00. Marginali pure gli effetti sui trat-<br />
segue a pag. 8<br />
PREVIDENZA-IN