CORSO DI DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE - Università degli ...
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Lo Sviluppo<br />
L’ “epistemologo genetico” J. Piaget – così come si autodefiniva – integra il metodo<br />
sperimentale con quello osservativo o “clinico”. Nella determinazione del comportamento<br />
umano, interagiscono variabili biologiche e ambientali.<br />
Piaget ritiene che, fin dalla nascita, gli esseri umani sono in grado di ricorrere ad un<br />
apprendimento attivo, senza bisogno di incentivi esterni. Secondo la sua teoria, lo sviluppo<br />
cognitivo del bambino avviene attraverso quattro stadi:<br />
stadio I o dell’intelligenza sensomotoria (dalla nascita ai 2 anni), in cui il bambino passa da<br />
movimenti riflessi, disorganizzati e innati (quali ad esempio la suzione), a comportamenti che<br />
riflettono l’acquisizione di concetti semplici (come prendere un giocattolo posto su un tappeto<br />
tirando il tappeto stesso);<br />
stadio II o del pensiero preoperatorio (2-7 anni), caratterizzato dal crescente ricorso a simboli<br />
astratti, come nel caso del gioco simbolico (una bambina finge di cucinare del cibo per la<br />
propria bambola);<br />
stadio III o del pensiero operatorio concreto (7-11 anni), in cui si assiste all’acquisizione di<br />
capacità relativamente sofisticate di risoluzione di compiti e al conseguimento di modalità<br />
conservative del pensiero (il che permette, ad esempio, di capire che recipienti di forma diversa<br />
possono contenere la stessa quantità di acqua);<br />
stadio IV, o del pensiero operatorio astratto (dai 12 anni in poi), contraddistinto dalla capacità<br />
di formulare ipotesi a partire dall’osservazione della realtà e dedurre nuovi concetti sulla base<br />
di concetti già acquisiti.<br />
TEORIE SULLO SVILUPPO