BOAZ, IL RISCATTATORE - CRISTIANI EVANGELICI
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in mostra sè stesso, ma invoca le benedizioni del Signore degli eserciti su Ruth,<br />
anche se avrebbe potuto rassicurare quest'ultima parlando solo delle proprie<br />
ricchezze e delle proprie sicurezze materiali.<br />
Una seconda occasione in cui Boaz manifesta la sua spiritualità in<br />
presenza della giovane moabita è quella contenuta in 3:10. Qui il nostro<br />
personaggio risponde all'umile richiesta di riscatto di Ruth con l'augurarle<br />
nuovamente le retribuzioni divine: "Sii benedetta dall'Eterno!...", comincia a dire.<br />
Anche qui, prima ancora di lodare la donna per la sua bontà, e prima di<br />
impegnarsi a risolvere in prima persona la questione del riscatto, Boaz invoca su<br />
Ruth quanto egli riteneva evidentemente più importante e fondamentale: le<br />
benedizioni dell'Eterno 45 . Ciò conferma la centralità del Signore nella vita e nel<br />
cuore di quest'uomo, il quale forse aveva sperimentato egli stesso le benedizioni<br />
divine e le augurava anche agli altri suoi consimili.<br />
Anche se il libro di Ruth non contiene espresse dichiarazioni in tal<br />
senso, non si può escludere che il comportamento di Boaz, così amorevole nei<br />
confronti della giovane straniera, fosse dovuto anche alla sua ubbidienza ai<br />
comandamenti divini relativi alle vedove ed agli stranieri. Siamo persuasi che un<br />
uomo come Boaz, il quale (come presto vedremo) conosceva bene la Legge di<br />
Mosè per quanto concerne il diritto di riscatto, non poteva non conoscere<br />
altrettanto bene le prescrizioni di Javè in merito al comportamento che un ebreo<br />
doveva avere nei confronti di una vedova e di uno straniero. Allo stesso modo<br />
siamo convinti che una persona così timorata dell'Eterno avesse senz'altro a cuore<br />
l'ubbidienza a tali comandamenti, e di conseguenza li abbia messi ad effetto nel<br />
caso di Ruth, vedova e pure straniera. Sotto questa luce, allora, tutti gli<br />
atteggiamenti di favore che Boaz ebbe nei confronti della giovane moabita non<br />
si spiegano, solo o soprattutto, come atti di gentilezza di un uomo innamorato,<br />
quanto piuttosto e innanzitutto come atti di ubbidienza di un uomo pio ai<br />
comandamenti del suo Dio 46 .<br />
D. LA SUA POSIZIONE RISPETTO A NAOMI E RUTH<br />
Finora abbiamo esaminato alcune caratteristiche del nostro<br />
personaggio, che attengono soprattutto a sè stesso e solo indirettamente hanno<br />
una relazione con le due donne principali del libro di Ruth. In questa sezione<br />
45 L'espressione augurale di Boaz era molto diffusa nel mondo ebraico antico, dove<br />
rappresentava una preghiera volta ad ottenere soprattutto la presenza, la grazia e la<br />
poten~a del Signore, le quali avrebbero conferito una vita abbondante, prospera e<br />
vittoriosa (vedi Enns, op. cit., p.42s.).<br />
46 Per una disamina dei comportamenti "di favore" messi in opera da Boaz nei riguardi di<br />
Ruth, vedi sopra B.1 e B.2, pag. 12ss.<br />
Tra i comandamenti del Signore, contenuti nel Pentateuco, riguardanti le vedove e gli<br />
stranieri, ricordiamo soprattutto i seguenti: "Non affliggere" e "Non prendere in pegno il<br />
vestito" della vedova (Es.22:22; Deut.24:17); "Non opprimere", "Non fare torto", "Non<br />
defraudare" e "Non calpestare il diritto" dello straniero che è in Israele (Es.23:9;<br />
Lev.19:33; Deut.24:14,17). Un'esame di tali comandamenti può essere rinvenuto anche<br />
nel mio lavoro "L'Amministrazione della giustizia nella teocrazia d'Israele dell'Antico<br />
Testamento", specie alle pagg. 28s. e 30s..<br />
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