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BOAZ, IL RISCATTATORE - CRISTIANI EVANGELICI

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forse non era al suo primo sposalizio, ma come persona ormai di una certa età,<br />

che cosa poteva chiedere di più all'Eterno se non una moglie giovane e forte,<br />

buona e virtuosa (cfr. 2:18; 3:10,11; 4:12) ?<br />

L'unica porzione di versetto che tratti di questo matrimonio, nel libro di<br />

Ruth è quello di 4:13a dove sta scritto: "Così Boaz prese Ruth, che divenne sua<br />

moglie". La fede e l'attesa di Ruth (e di Naomi) furono premiate da Javè in un<br />

modo sublime, con un'unione legittima e pubblica fra la giovane moabita ed il<br />

ricco parente di famiglia. La parola ebraica usata per indicare il matrimonio è<br />

significativa: si tratta del verbo xql (=laqàch) che viene giustamente tradotto con<br />

"prendere" e tra le sue accezioni presenta anche quella di "acquistare, portare<br />

via" 92 , facendo così riecheggiare la conseguenza dell'esercizio del diritto di<br />

riscatto appena effettuato da Boaz.<br />

2. La discendenza<br />

Per dieci anni Ruth era stata moglie di Mahlon nel suo paese natìo 93<br />

senza riuscire ad avere figli (cfr. 1:4,5). Non appena sposa Boaz, uomo peraltro già<br />

di una certa età, le benedizioni di Dio si mostrano in tutta la loro pienezza, perchè<br />

sta scritto che "egli entrò da lei 94 e l'Eterno le diede la grazia di concepire ed ella<br />

partorì un figlio" (4:13b).<br />

Questo bimbo fece impazzire di felicità la nonna Naomi (vv.14-17) e<br />

sicuramente fu fonte di grande gioia anche per Boaz e Ruth. Le donne del paese<br />

gli augurarono che il "suo nome sia celebrato in Israele", cioè ben conosciuto e<br />

stimato all'interno del popolo di Dio (v.14). E' singolare, inoltre, che non i genitori<br />

ma le donne che erano più vicine alla mamma e alla nonna 95 diedero al neonato<br />

il nome insolito di Obed, che vuol dire "servo", forse proprio a significare che egli<br />

avrebbe avuto il compito particolare di curarsi dei suoi genitori e di sua nonna<br />

durante la loro vecchiaia (v.17; cfr. v.15).<br />

E' inoltre significativo che Obed sia stato subito individuato come uno<br />

strumento delle bendizioni divine ed in particolare come il "continuatore 96 della<br />

92 Vedi Tregelles, op. cit., p.441s.; Harris, op. cit., vol.1, p.481s.; Huey, op. cit., p.547.<br />

Tregelles, in particolare, cita undici altri brani dell'AT nei quali viene adoperato questo<br />

verbo per indicare il fatto di "prendere moglie", come usiamo dire anche noi oggi; tali<br />

passi sono Gen.4:19, 6:2, 12:19, 19:14, 34:4; Es. 6:25, 21:10, 34:16; Gdc. 14:2,3; I<br />

Sam.25:43.<br />

93 Nello stilare il presente paragrafo ho fatto tesoro di quanto consultato in Enns, op. cit.,<br />

p.66ss.; Huey, op. cit., p.546ss.<br />

94 La Bibbia in molte occasioni (es. Gen.16:2; Deut.22:13; 2 Sam.16:21) usa questa chiara<br />

espressione idiomatica, che si riferisce esplicitamente ai rapporti sessuali fra coniugi ed<br />

ha una probabile origine nell'usanza matrimoniale di recarsi nella "tenda dello<br />

sposalizio" (cfr. es. Gen.31:33).<br />

95 Huey fa notare (op. cit., p.547) che le donne del v.14 non sono le stesse di quelle al v.18,<br />

dato che nei due casi vengono usate due diverse parole ebraiche. Al v.14, infatti,<br />

troviamo il termine Myvn (=nashìm) che significa genericamente "donna", mentre al<br />

v.18 riscontriamo il diverso vocabolo tiwnkv (=sh'kenòt), che rende piuttosto le "vicine di<br />

casa", come giustamente fanno notare le migliori traduzioni evangeliche.<br />

96 E' interessante notare che qui l'ebraico ha il termine lag (=go'èl), il quale viene in questo<br />

caso riferito di solito a Obed, ma che alcuni commentatori preferiscono riferire a Boaz.<br />

Anche se quest'ultimo, come abbiamo visto, è un go'èl per Naomi e Ruth, riteniamo<br />

che la chiarezza del v.15 militi nel senso di dare stavolta al bambino questo titolo di<br />

privilegio e responsabilità.<br />

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