DECAMERON di Giovanni Boccaccio - Vastacom.org
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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />
vietare, ciascuno a doverla, in quella guisa che meglio<br />
potesse, avere, si <strong>di</strong>ede a procacciare. Aveva Giacomino<br />
in casa una fante attempata e un fante che Crivello aveva<br />
nome, persona sollazzevole e amichevole assai; col quale<br />
Giannole <strong>di</strong>mesticatosi molto, quando tempo gli parve,<br />
ogni suo amore <strong>di</strong>scoperse, pregandolo che a dovere il<br />
suo <strong>di</strong>sidero ottenere gli fosse favorevole, gran cose se<br />
ciò facesse promettendogli. Al quale Crivello <strong>di</strong>sse:-<br />
Ve<strong>di</strong>, in questo io non potrei per te altro adoperare se non<br />
che quando Giacomino andasse in alcuna parte a<br />
cenare,metterti là dove ella fosse, per ciò che, volendole<br />
io <strong>di</strong>r parole per te, ella non mi starebbe mai ad ascoltare.<br />
Questo s'el ti piace, io il ti prometto, e farollo; fa tu poi,<br />
se tu sai, quello che tu creda che bene stea. Giannole<br />
<strong>di</strong>sse che più non volea, e in questa concor<strong>di</strong>a rimase.<br />
Minghino d'altra parte aveva <strong>di</strong>mesticata la fante, e con<br />
lei tanto adoperato che ella avea più volte ambasciate<br />
portate alla fanciulla, e quasi del suo amore l'aveva<br />
accesa; e oltre a questo gli aveva promesso <strong>di</strong> metterlo<br />
con lei, come avvenisse che Giacomino per alcuna<br />
cagione da sera fuori <strong>di</strong> casa andasse. Avvenne adunque,<br />
non molto tempo appresso queste parole, che, per opera<br />
<strong>di</strong> Crivello, Giacomino andò con un suo amico a cenare; e<br />
fattolo sentire a Giannole, compose con lui che, quando<br />
un certo cenno facesse, egli venisse e troverrebbe l'uscio<br />
aperto. La fante d'altra parte, niente <strong>di</strong> questo sappiendo,<br />
fece sentire a Minghino che Giacomino non vi cenava, e<br />
gli <strong>di</strong>sse che presso della casa <strong>di</strong>morasse sì, che quando<br />
vedesse un segno ch'ella farebbe, egli venisse ed<br />
entrassesene dentro. Venuta la sera, non sappiendo i due<br />
amanti alcuna cosa l'un dell'altro, ciascun, sospettando<br />
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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />
dell'altro, con certi compagni armati a dovere entrare in<br />
tenuta andò. Minghino co' suoi, a dovere il segno<br />
aspettare, si ripose in casa d'un suo amico vicino della<br />
giovine; Giannole co' suoi alquanto dalla casa stette<br />
lontano. Crivello e la fante, non essendovi Giacomino,<br />
s'ingegnavano <strong>di</strong> mandare l'un l'altro via. Crivello <strong>di</strong>ceva<br />
alla fante:- Come non ti vai tu a dormire oramai? Che ti<br />
vai tu pure avviluppando per casa?E la fante <strong>di</strong>ceva a lui:-<br />
Ma tu perché non vai per signorto? Che aspetti tu oramai<br />
qui, poi hai cenato?E così l'uno non poteva l'altro far<br />
mutare <strong>di</strong> luogo. Ma Crivello, conoscendo l'ora posta con<br />
Giannole esser venuta, <strong>di</strong>sse seco: - Che curo io <strong>di</strong> costei?<br />
Se ella non istarà cheta, ella potrà aver delle sue; - e fatto<br />
il segno posto andò ad aprir l'uscio, e Giannole<br />
prestamente venuto con due compagni andò dentro, e<br />
trovata la giovane nella sala la presono per menarla via.<br />
La giovane cominciò a resistere e a gridar forte, e la fante<br />
similmente. Il che sentendo Minghino, prestamente co'<br />
suoi compagni là corse; e veggendo la giovane già fuori<br />
dell'uscio tirare, tratte le spade fuori, gridarono tutti: - Ahi<br />
tra<strong>di</strong>tori, voi siete morti; la cosa non andrà così: che forza<br />
è questa?; - e questo detto, gl'incominciarono a ferire. E<br />
d'altra parte la vicinanza uscita fuori al romore e con lumi<br />
e con arme, cominciarono questa cosa a biasimare e ad<br />
aiutar Minghino. Per che, dopo lunga contesa, Minghino<br />
tolse la giovane a Giannole, e rimisela in casa <strong>di</strong><br />
Giacomino. Né prima si partì la mischia che i sergenti del<br />
capitan della terra vi sopraggiunsero e molti <strong>di</strong> costoro<br />
presero; e fra gli altri furono presi Minghino e Giannole e<br />
Crivello, e in prigione menatine. Ma poi racquetata la<br />
cosa, e Giacomino essendo tornato;e, <strong>di</strong> questo accidente<br />
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