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DECAMERON di Giovanni Boccaccio - Vastacom.org

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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />

mal conveniente parlare, rispose: - Messere, cosa che non<br />

fosse mai stata veduta non vi crederrei io sapere<br />

insegnare, se ciò non fosser già starnuti o cose a quegli<br />

somiglianti; ma, se vi piace, io ve ne insegnerò bene una<br />

che voi non credo che vedeste giammai. Messere Ermino<br />

<strong>di</strong>sse: - Deh, io ve ne priego, <strong>di</strong>temi quale è dessa; - non<br />

aspettando lui quello dover rispondere che rispose. A cui<br />

Guiglielmo allora prestamente <strong>di</strong>sse: - Fateci <strong>di</strong>pignere la<br />

Cortesia. Come messere Ermino udì questa parola, così<br />

subitamente il prese una vergogna tale, che ella ebbe<br />

forza <strong>di</strong> fargli mutare animo quasi tutto in contrario a<br />

quello che infino a quella ora aveva avuto, e <strong>di</strong>sse: -<br />

Messer Guiglielmo, io la ci farò <strong>di</strong>pignere in maniera che<br />

mai né voi né altri con ragione mi potrà più <strong>di</strong>re che io<br />

non l'abbia veduta e conosciuta. E da questo dì innanzi (<strong>di</strong><br />

tanta virtù fu la parola da Guiglielmo detta) fu il più<br />

liberale e il più grazioso gentile uomo e quello che più e<br />

citta<strong>di</strong>ni e forestieri onorò che altro che in Genova fosse<br />

a' tempi suoi.<br />

Novella Nona<br />

Il re <strong>di</strong> Cipri, da una donna <strong>di</strong> Guascogna trafitto, <strong>di</strong><br />

cattivo valoroso <strong>di</strong>viene. Ad Elissa restava l'ultimo<br />

comandamento della reina; la quale, senza aspettarlo,<br />

tutta festevole cominciò. Giovani donne, spesse volte già<br />

ad<strong>di</strong>venne che quello che varie riprensioni e molte pene<br />

date ad alcuno non hanno potuto in lui adoperare, una<br />

parola molte volte per accidente, non che ex proposito,<br />

detta l'ha operato. Il che assai bene appare nella novella<br />

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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />

raccontata dalla Lauretta, e io ancora con un'altra assai<br />

brieve ve lo intendo <strong>di</strong>mostrare; perché, con ciò sia cosa<br />

che le buone sempre possan giovare, con attento animo<br />

son da ricogliere, chi che d'esse sia il <strong>di</strong>citore. Dico<br />

adunque che né tempi del primo re <strong>di</strong> Cipri, dopo il<br />

conquisto fatto della Terra Santa da Gottifrè <strong>di</strong> Buglione,<br />

avvenne che una gentil donna <strong>di</strong> Guascogna in<br />

pellegrinaggio andò al Sepolcro, donde tornando, in Cipri<br />

arrivata, da alcuni scelerati uomini villanamente fu<br />

oltraggiata. Di che ella senza alcuna consolazion<br />

dolendosi, pensò d'andarsene a richiamare al re; ma detto<br />

le fu per alcuno che la fatica si perderebbe, perciò che<br />

egli era <strong>di</strong> sì rimessa vita e da sì poco bene, che, non che<br />

egli l'altrui onte con giustizia ven<strong>di</strong>casse, anzi infinite con<br />

vituperevole viltà a lui fattene sosteneva; in tanto che<br />

chiunque avea cruccio alcuno, quello col fargli alcuna<br />

onta o vergogna sfogava. La qual cosa udendo la donna,<br />

<strong>di</strong>sperata della vendetta, ad alcuna consolazione della sua<br />

noia propose <strong>di</strong> voler mordere la miseria del detto re; e<br />

andatasene piagnendo davanti a lui, <strong>di</strong>sse: - Signor mio,<br />

io non vengo nella tua presenza per vendetta che io<br />

attenda della ingiuria che m'è stata fatta, ma in<br />

so<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> quella ti priego che tu m'insegni come<br />

tu sofferi quelle le quali io intendo che ti son fatte, acciò<br />

che, da te apparando, io possa pazientemente la mia<br />

comportare; la quale, sallo Id<strong>di</strong>o, se io far lo potessi,<br />

volentieri la ti donerei,poi così buon portatore ne se'. Il re,<br />

infino allora stato tardo e pigro, quasi dal sonno si<br />

risvegliasse, cominciando dalla ingiuria fatta a questa<br />

donna, la quale agramente ven<strong>di</strong>cò, rigi<strong>di</strong>ssimo<br />

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