DECAMERON di Giovanni Boccaccio - Vastacom.org
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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />
conte d'Anguersa mi vuol far forza. Il conte, veggendo<br />
questo e dubitando forte più della invi<strong>di</strong>a cortigiana che<br />
della sua coscienza e, temendo per quella non fosse più<br />
fede data alla malvagità della donna che alla sua<br />
innocenzia, levatosi come più tosto potè della camera e<br />
del palagio s'uscì e fuggissi a casa sua, dove, senza altro<br />
consiglio prendere, pose i suoi figliuoli a cavallo, ed egli<br />
montatovi altressì, quanto più potè, n'andò verso Calese.<br />
Al romor della donna corsero molti, li quali, vedutola e<br />
u<strong>di</strong>ta la cagione del suo gridare, non solamente per quello<br />
<strong>di</strong>eder fede alle sue parole, ma aggiunsero la leggiadria e<br />
la ornata maniera del conte, per potere a quel venire,<br />
essere stata da lui lungamente usata. Corsesi adunque a<br />
furore alle case del conte per arrestarlo; ma non trovando<br />
lui, prima le rubar tutte e appresso infino a' fondamenti le<br />
mandar giuso. La novella, secondo che sconcia si <strong>di</strong>ceva,<br />
pervenne nell'oste al re e al figliuolo; li quali turbati<br />
molto a perpetuo essilio lui e i suoi <strong>di</strong>scendenti<br />
dannarono, gran<strong>di</strong>ssimi doni promettendo a chi o vivo o<br />
morto loro il presentasse. Il conte, dolente che<br />
d'innocente fuggendo s'era fatto nocente, pervenuto senza<br />
farsi conoscere o esser conosciuto co' suoi figliuoli a<br />
Calese, prestamente trapassò in Inghilterra, e in povero<br />
abito n'andò verso Londra, nella quale prima che entrasse,<br />
con molte parole ammaestrò i due piccioli figliuoli, e<br />
massimamente in due cose: prima, che essi pazientemente<br />
comportassero lo stato povero nel quale senza lor colpa la<br />
fortuna con lui insieme gli aveva recati; e appresso, che<br />
con ogni sagacità si guardassero <strong>di</strong> mai non manifestare<br />
ad alcuno onde si fossero né <strong>di</strong> cui figliuoli, se cara<br />
avevan la vita. Era il figliuolo, chiamato Luigi, <strong>di</strong> forse<br />
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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />
nove anni, e la figliuola, che nome avea Violante, n'avea<br />
forse sette; li quali,secondo che comportava la lor tenera<br />
età, assai ben compresero l'ammaestramento del padre<br />
loro, e per opera il mostrarono appresso. Il che, acciò che<br />
meglio far si potesse, gli parve <strong>di</strong> dover loro i nomi<br />
mutare, e così fece; e nominò il maschio Perotto, e<br />
Giannetta la femina; e pervenuti poveramente vestiti in<br />
Londra, a guisa che far veggiamo a questi paltoni<br />
franceschi, si <strong>di</strong>edono ad andar la limosina<br />
addomandando. Ed essendo per ventura in tal servigio<br />
una mattina ad una chiesa, avvenne che una gran dama, la<br />
quale era moglie dell'uno de' maliscalchi del re<br />
d'lnghilterra, uscendo della chiesa, vide questo conte e i<br />
due suoi figlioletti, che limosina addomandavano;il quale<br />
ella domandò donde fosse e se suoi erano quegli figliuoli.<br />
Alla quale egli rispose che era <strong>di</strong> Piccar<strong>di</strong>a e che, per<br />
misfatto d'un suo maggior figliuolo, ribaldo, con quegli<br />
due che suoi erano, gli era convenuto partire. La dama,<br />
che pietosa era, pose gli occhi sopra la fanciulla, e<br />
piacquele molto, per ciò che bella e gentilesca e<br />
avvenente era, e <strong>di</strong>sse:- Valente uomo, se tu ti contenti <strong>di</strong><br />
lasciare appresso <strong>di</strong> me questa tua figlioletta, per ciò che<br />
buono aspetto ha, io la prenderò volentieri; e se valente<br />
femina sarà, io la mariterò a quel tempo che convenevole<br />
sarà in maniera che starà bene. Al conte piacque molto<br />
questa domanda e prestamente rispose del sì, e con<br />
lagrime gliele <strong>di</strong>ede e raccomandò molto. E così avendo<br />
la figliuola allogata e sappiendo bene a cui, <strong>di</strong>liberò <strong>di</strong> più<br />
non <strong>di</strong>morar quivi; e limosinando traversò l'isola e con<br />
Perotto pervenne in Gales non senza gran fatica, sì come<br />
colui che d'andare a piè non era uso. Quivi era un altro de'<br />
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