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DECAMERON di Giovanni Boccaccio - Vastacom.org

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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />

Beatrice chiamata, veduta non avea <strong>di</strong> bellezza;a che tutti<br />

i compagni suoi, che con lui insieme in Bologna l'avean<br />

veduta, s'accordarono. Le quali cose ascoltando<br />

Lodovico, che d'alcuna ancora innamorato non s'era,<br />

s'accese in tanto <strong>di</strong>sidero <strong>di</strong> doverla vedere,che ad altro<br />

non poteva tenere il suo pensiere; e del tutto <strong>di</strong>sposto<br />

d'andare infino a Bologna a vederla, e quivi ancora<br />

<strong>di</strong>morare, se ella gli piacesse, fece veduto al padre che al<br />

Sepolcro voleva andare; il che con gran<strong>di</strong>ssima<br />

malagevolezza ottenne. Postosi adunque nome Anichino,<br />

a Bologna pervenne, e, come la fortuna volle, il dì<br />

seguente vide questa donna ad una festa, e troppo più<br />

bella gli parve assai che stimato non avea; per che,<br />

innamoratosi ardentissimamente <strong>di</strong> lei, propose <strong>di</strong> mai <strong>di</strong><br />

Bologna non partirsi se egli il suo amore non acquistasse.<br />

E seco <strong>di</strong>visando che via dovesse a ciò tenere, ogn'altro<br />

modo lasciando stare, avvisò che, se <strong>di</strong>venir potesse<br />

famigliar del marito <strong>di</strong> lei, il qual molti ne teneva, per<br />

avventuragli potrebbe venir fatto quel che egli <strong>di</strong>siderava.<br />

Venduti adunque i suoi cavalli, e la sua famiglia acconcia<br />

in guisa che stava bene, avendo lor comandato che<br />

sembiante facessero <strong>di</strong> non conoscerlo, essendosi<br />

accontato con l'oste suo, gli <strong>di</strong>sse che volentier per<br />

servidore d'un signore da bene,se alcun ne potesse<br />

trovare, starebbe. Al quale l'oste <strong>di</strong>sse:- Tu se'<strong>di</strong>rittamente<br />

famiglio da dovere esser caro ad un gentile uomo <strong>di</strong><br />

questa terra che ha nome Egano, il quale moltine tiene, e<br />

tutti li vuole appariscenti come tu se': io ne gli parlerò. E<br />

come <strong>di</strong>sse così fece; e avanti che da Egano si partisse,<br />

ebbe con lui acconcio Anichino; il che quanto più poté<br />

essergli fu caro. E con Egano <strong>di</strong>morando e avendo copia<br />

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<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> – Decameron<br />

<strong>di</strong> vedere assai spesso la sua donna, tanto bene e sì a<br />

grado cominciò a servire Egano, che egli gli pose tanto<br />

amore, che senza lui niuna cosa sapeva fare; e non<br />

solamente <strong>di</strong> sé, ma <strong>di</strong> tutte le sue cose gli aveva<br />

commesso il governo. Avvenne un giorno che, essendo<br />

andato Egano ad uccellare e Anichino rimaso a casa,<br />

madonna Beatrice, che dello amor <strong>di</strong> lui accorta non s'era<br />

ancora quantunque seco, lui e'suoi costumi guardando,<br />

più volte molto commendato l'avesse e piacessele, con lui<br />

si mise a giucare a' scacchi; e Anichino, che <strong>di</strong> piacerle<br />

<strong>di</strong>siderava, assai acconciamente faccendolo,si lasciava<br />

vincere, <strong>di</strong> che la donna faceva maravigliosa festa. Ed<br />

essendosi da vedergli giucare tutte le femine della donna<br />

partite, e soli giucando lasciatigli, Anichino gittò un<br />

gran<strong>di</strong>ssimo sospiro. La donna guardatolo <strong>di</strong>sse:- Che<br />

avesti, Anichino? Duolti così che io ti vinco?- Madonna, -<br />

rispose Anichino - troppo maggior cosa che questa non è<br />

fu cagion del mio sospiro. Disse allora la donna:- Deh<br />

<strong>di</strong>lmi per quanto ben tu mi vuogli. Quando Anichino si<br />

sentì scongiurare - per quanto ben tu mi vuogli - a colei la<br />

quale egli sopra ogn'altra cosa amava,egli ne mandò fuori<br />

un troppo maggiore che non era stato il primo; per che la<br />

donna ancor da capo il ripregò che gli piacesse <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle<br />

qual fosse la cagione de' suoi sospiri. Alla quale Anichino<br />

<strong>di</strong>sse:- Madonna, io temo forte che egli non vi sia noia, se<br />

io il vi <strong>di</strong>co; e appresso dubito che voi ad altra persona<br />

nol ri<strong>di</strong>ciate. A cui la donna <strong>di</strong>sse:- Per certo egli non mi<br />

sarà grave, e ren<strong>di</strong>ti sicuro <strong>di</strong> questo, che cosa che tu mi<br />

<strong>di</strong>ca, se non quanto ti piaccia, io non <strong>di</strong>rò mai ad altrui.<br />

Allora <strong>di</strong>sse Anichino:- Poi che voi mi promettete così, e<br />

io il vi <strong>di</strong>rò; - e quasi colle lagrime in sugli occhi le <strong>di</strong>sse<br />

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