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commento. Poi mi metto a sedere accanto
a lui e dico: «Ma lo sai che mi manca
andare in giro sulla tua moto?»
Lui mi guarda stupito, visto che prima
odiavo Principessa, cioè il suo trabiccolo
della morte su due ruote. Le mie prime
lezioni di moto non sono andate proprio
bene, ma star dietro è tutta un’altra cosa.
Mi piace sentire il vento che mi soffia sul
viso e mi fa svolazzare i capelli. È un po’
come nuotare nell’aria.
A parte il primo giorno che zia Rachel
ci ha portate in macchina perché doveva
risolvere delle questioni burocratiche, io
e la cuginetta dei miei stivali siamo
sempre andate a piedi a scuola. Su
Principessa non c’è posto per due
passeggeri e di certo non posso lasciare
Doe per conto suo. Lo sa il cielo in quanti
guai potrebbe cacciarsi anche nel solo
tragitto da casa a scuola.
«Non ci crederete mai», mi fa Doe non