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arrabbiata che potrei mandare in
ebollizione un bicchiere d’acqua. Ma devi
anche capire la sua storia.» Gli faccio un
breve riassunto di come sono morti i
genitori di Doe, una faccenda che
ispirerebbe compassione anche a un
pescecane coi denti aguzzi. Mi solleva
vederlo un po’ meno rigido. Facciamo
progressi. «Ovviamente nessuno degli
psicologi da cui è andata è servito a
molto. È tormentata dal passato. Dalle
emozioni. Sono anni che vive con tutta
questa rabbia dentro.» Abbasso
leggermente la testa a destra, per riuscire
a incrociare lo sguardo di Brody. «Mio
padre l’ha mandata qui per farle capire
che i pregiudizi che ha – che i pregiudizi
pericolosi che ha – sono sbagliati.»
«E quindi?» I suoi occhi sono sfuggenti,
come se non guardandomi potesse evitare
l’argomento. «Io che c’entro in tutto
questo?»