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le cose vadano storte come l’ultima volta.
Non ho tempo da perdere.
«Per quale motivo pensi l’abbia fatto?»
mi chiede Quince.
Io lo guardo, ma a stento riesco a
distinguere i suoi tratti con la luce fioca
della sera. È più alto di me di mezzo
metro. Salgo sui vecchi gradini della sua
veranda per cercare di raggiungerlo. «Non
ne ho la minima idea. Chi lo sa perché fa
quello che fa? È una testa di calamaro che
se ne infischia delle conseguenze.»
Quince mi avvolge le spalle nel suo
forte abbraccio e mi stringe più vicina a
sé. «Deve aver avuto le sue buone
ragioni.»
Sospiro. «È proprio questo che mi
preoccupa.» Perdere i genitori da piccola
deve aver causato in lei i problemi
comportamentali che dimostra di avere. I