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l’avrà approvato, potrà essere trasmesso
lunedì mattina durante l’appello.
Soddisfatti, ci diamo il cinque e
prendiamo gli zaini. Il mio è quello più
lontano di tutti, per cui sono l’ultima a
lasciare la stanza.
«Sapevo che ti avrei trovata qui», sento
dire da una voce profonda.
Quince! Mi giro e lo trovo sulla soglia,
con le braccia incrociate al petto e un
sorriso divertito stampato sulla faccia.
Inarca le sopracciglia. «Non dovevamo
vederci davanti alla palestra?»
Porcatrota.
Lui in realtà scherza, ma io mi sento
comunque in colpa. Me ne ero
completamente dimenticata.
«Scusa», gli dico andando subito da lui
per abbracciarlo. «Ho perso la cognizione
del tempo. Mi sono messa a parlare con la
professoressa Molina della facoltà di
Biologia marina dell’università di