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sorriso sulle labbra, non sono tanto
credibile.
Lui sorride. «Lo so, mi sono proprio
comportato da idiota.»
Peccato, adesso non posso più andarci
giù tanto pesante. «Va bene. L’importante
è che lo riconosci.»
Quince mi fa l’occhiolino. «Certo.»
«Figlia mia, è quasi mezzanotte»,
interviene papà mentre va a sedersi alla
sua scrivania.
Oh, no.
Il cuore comincia a battere forte. Sono
settimane che aspetto questo momento, a
volte con ansia, a volte un po’ meno.
Sapevo che sarebbe arrivato, ma adesso
che ci siamo, ho un po’ (anzi un bel po’)
paura.
Vado verso la scrivania, ben
consapevole di avere gli occhi di tutti
addosso. Papà mi passa una penna. Non
pensavo sarebbe successo così in fretta.