macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/ec (wfd) - IRSA - Cnr
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modulo di calcolo s<strong>ec</strong>ondo cui viene effettuata la<br />
valutazione della qualità <strong>ec</strong>ologica i.e. moduli di<br />
classificazione tipo sp<strong>ec</strong>ifici, attualmente in fase di<br />
completamento.<br />
Per il monitoraggio operativo, con l’esclusione dei<br />
siti di riferimento eventualmente inclusi nella relativa<br />
rete di monitoraggio e dei grandi fiumi di pianura, il<br />
livello di famiglia è considerato sufficiente.<br />
Per il monitoraggio di sorveglianza e per quello<br />
investigativo, nonché per i siti di riferimento e per i<br />
grandi fiumi di pianura, l’identificazione richiesta è<br />
fino al livello di genere per alcuni taxa (Ghetti, 1997;<br />
APAT & <strong>IRSA</strong>, 2003), s<strong>ec</strong>ondo quanto già in uso per<br />
il metodo IBE, e al livello di Unità Operazionale per<br />
gli Efemerotteri (Buffagni, 1999; 2002; Buffagni &<br />
Belfiore, 2007).<br />
In futuro, alcuni moduli di classificazione potranno<br />
prevedere approfondimenti tassonomici a livello di<br />
Unità Operazionale per gruppi diversi dagli<br />
Efemerotteri (e.g. Ditteri, Pl<strong>ec</strong>otteri, Odonati).<br />
Fondamento logico<br />
Per il monitoraggio operativo il livello di<br />
identificazione richiesto è quello di famiglia, in<br />
accordo con quanto ritenuto n<strong>ec</strong>essario e sufficiente<br />
a livello europeo per la classificazione di qualità<br />
<strong>ec</strong>ologica (Buffagni et al., 2007c). Livelli di<br />
identificazione più dettagliati sono richiesti<br />
nell’applicazione di altri tipi di monitoraggio quali il<br />
monitoraggio di sorveglianza o nella<br />
caratterizzazione dei siti di riferimento. In ogni caso<br />
lo sforzo richiesto per l’identificazione tassonomica è<br />
paragonabile a quello richiesto dal metodo IBE. Gli<br />
Efemerotteri sono l’ordine per cui sono richiesti<br />
approfondimenti che coincidono con le Unità<br />
Operazionali. Si tenga presente che l’Unità<br />
Operazionale è un livello intermedio tra la sp<strong>ec</strong>ie e il<br />
genere e non comporta di norma uno sforzo di<br />
identificazione superiore rispetto a quello previsto<br />
dal genere.<br />
In termini generali, per il monitoraggio operativo il<br />
dettaglio di identificazione richiesto è sensibilmente<br />
inferiore a quello dell’IBE; per gli altri due tipi di<br />
monitoraggio, il dettaglio di identificazione richiesto è<br />
identico a quello dell’IBE con la sola <strong>ec</strong>cezione degli<br />
Efemerotteri, per i quali è richiesto un lieve<br />
approfondimento.<br />
A livello europeo, molti paesi hanno d<strong>ec</strong>iso di<br />
utilizzare sistemi che si basano su identificazioni<br />
sp<strong>ec</strong>ifiche (e.g. Austria, Germania, Slovenia), altri -<br />
quali la Francia - richiedono l’identificazione della<br />
maggior parte dei taxa a livello di genere, con<br />
alcune <strong>ec</strong>cezioni che prevedono la sotto-famiglia o<br />
la famiglia (Usseglio-Polatera et al., 2007).<br />
Notiziario dei Metodi Analitici n.1 (2007)<br />
24<br />
9. STAGIONE DI CAMPIONAMENTO<br />
Le indicazioni circa la stagione di campionamento<br />
sono qui molto generali e non hanno la pretesa di<br />
sostituirsi alle linee guida già in uso. La maggior<br />
parte delle popolazioni di invertebrati bentonici sono<br />
soggette a cicli vitali stagionali; pertanto, per poter<br />
correttamente definire la composizione tassonomica<br />
di un sito, le abbondanze degli individui e la<br />
diversità, le stagioni di campionamento devono<br />
essere chiaramente stabilite. In molti tipi fluviali<br />
italiani, le stagioni migliori per il campionamento<br />
sono: inverno (febbraio, inizio marzo), tardaprimavera<br />
(maggio), e tarda estate (settembre). La<br />
stagione di campionamento più adatta è soprattutto<br />
legata al tipo fluviale in esame; peraltro, in alcuni tipi<br />
fluviali il campione raccolto in diverse stagioni porta<br />
a risultati del tutto comparabili, non richiedendo una<br />
particolare modulazione del campionamento nel<br />
corso dell’anno. Un’indicazione in merito alla<br />
stagione più adatta per il campionamento sarà<br />
inclusa nella descrizione del modulo di valutazione<br />
di qualità per un determinato tipo fluviale.<br />
In termini generali, si ritiene che due/tre stagioni di<br />
campionamento, nell’anno in cui un sito sia inserito<br />
nei piani di monitoraggio, siano sufficienti per<br />
operare una classificazione di qualità <strong>ec</strong>ologica (i.e.<br />
non sono n<strong>ec</strong>essari quattro campioni per anno). Per<br />
il monitoraggio di sorveglianza e per i siti di<br />
riferimento si suggerisce la raccolta di tre campioni<br />
per anno, mentre per analisi investigative la<br />
frequenza di campionamento dovrà essere adattata<br />
al problema riscontrato.<br />
RINGRAZIAMENTI<br />
Ringraziamo in particolare Renate Alber, Anna<br />
Mutschl<strong>ec</strong>hner (APPA Bolzano) e Ettore Bielli<br />
(ARPA Piemonte, Novara) per i preziosi<br />
suggerimenti e per la sperimentazione in campo del<br />
metodo proposto durante le sue varie fasi di<br />
affinamento. Si ringraziano inoltre i componenti del<br />
gruppo di lavoro APAT che hanno fornito utili<br />
indicazioni per il miglioramento della proposta.<br />
Grazie a Gabriela Scanu (MATTM) che ha con<br />
pazienza verificato l’affinità del presente contributo<br />
con i requisiti n<strong>ec</strong>essari per il supporto a testi<br />
normativi fornendo preziose indicazioni.<br />
Un sentito ringraziamento a tutti coloro cha hanno<br />
collaborato presso CNR-<strong>IRSA</strong> allo sviluppo e alla<br />
verifica del metodo su campo durante gli ultimi anni.<br />
Un grazie particolare a David Armanini, Marcello<br />
Cazzola, Daniele Demartini e Silvio Capri (CNR-<br />
<strong>IRSA</strong>) per l’attenta revisione del documento.<br />
La messa a punto del metodo presentato è stata in<br />
gran parte effettuata nell’ambito dei progetti<br />
cofinanziati dalla Comunità Europea AQEM (EU<br />
Contract number: EVK1-CT 1999-00027: “The