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macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/ec (wfd) - IRSA - Cnr

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Per i diversi tipi di monitoraggio sono previste delle<br />

raccolte differenti. L’unità di campionamento minima<br />

è rappresentata da un gruppo di 5 SA. Tale unità è<br />

quella richiesta per il monitoraggio operativo. Nel<br />

monitoraggio di sorveglianza sarà inv<strong>ec</strong>e<br />

n<strong>ec</strong>cessario considerare due gruppi da 5 SA con<br />

l’eventuale integrazione del campione proveniente<br />

da macrofite/detrito che vengono trattenute dal cavo<br />

sopensore.<br />

4.1 In quali tipi fluviali utilizzare i substrati<br />

artificiali<br />

In aggiunta alle note generali riportate al Capitolo 1,<br />

vengono qui forniti alcuni altri elementi per valutare<br />

quando sia n<strong>ec</strong>essaria l’adozione della t<strong>ec</strong>nica dei<br />

substrati artificiali.<br />

La t<strong>ec</strong>nica dei substrati artificiali a lamelle è da<br />

adottare nei fiumi con le caratteristiche sotto<br />

riportate indipendentemente dalla idro<strong>ec</strong>oregione di<br />

appartenenza (Wasson et al., 2006). Per quanto<br />

riguarda le indicazioni d’uso nei tipi fluviali definiti<br />

dalla tipologia WFD in uso in Italia (Buffagni et al.,<br />

2006), si riportano nel seguito (Tab. 5) alcune<br />

indicazioni di massima. Si raccomanda di verificare<br />

caso per caso, in particolare considerando la<br />

tipizzazione di terzo livello (si veda Buffagni et al.,<br />

2006) adottata nel bacino di competenza e le<br />

caratteristiche del pool di siti in esame, l’opportunità<br />

di impiegare la t<strong>ec</strong>nica qui descritta e non quella<br />

proposta per i ‘fiumi guadabili’ (Buffagni & Erba,<br />

2007).<br />

Nel caso di corpi idrici posizionati prevalentemente<br />

in tratti cittadini ad elevata profondità, il ricorso<br />

all’uso dei substrati artificiali è reso spesso<br />

indispensabile, indipendentemente dall’effettiva<br />

taglia del fiume o dal tipo a cui il corpo idrico sia<br />

ascrivibile. Ciò può ricondurre alla categoria dei<br />

corpi idrici fortemente modificati (HMWB), dove<br />

frequentemente la t<strong>ec</strong>nica degli SA è la più idonea al<br />

campionamento di <strong>macroinvertebrati</strong> <strong>acquatici</strong>.<br />

4.2 Riconoscimento dei tipi di flusso associati<br />

alle aree di campionamento<br />

Come visto al paragrafo 3.1, l’individuazione dei tipi<br />

di flusso è utile per il corretto posizionamento dei<br />

gruppi di SA in acqua. Inoltre, la loro descrizione<br />

coadiuva nella scelta di quale gruppo di SA<br />

selezionare per lo smistamento degli organismi al<br />

momento del r<strong>ec</strong>upero e la caratterizzazione<br />

esaustiva dei punti di campionamento prevede<br />

quindi che nella scheda di campo vengano indicati i<br />

tipi di flusso associati al punto in cui gli SA siano<br />

stati rinvenuti al momento del prelievo biologico (si<br />

veda più avanti nel presente capitolo).<br />

Notiziario dei Metodi Analitici n.1 (2007)<br />

82<br />

Tab. 5. Dove usare la t<strong>ec</strong>nica dei substrati artificiali<br />

a lamelle (SA), indicazioni di carattere<br />

generale.<br />

Categoria /Tipo<br />

fluviale<br />

Corsi d’acqua a più<br />

di 150 km dalla<br />

N<strong>ec</strong>essario<br />

sorgente (i.e. molto<br />

grandi)<br />

Corsi d’acqua a più<br />

di 75 km ma meno<br />

di 150 km dalla<br />

sorgente (i.e.<br />

grandi)<br />

Preferibile<br />

Corsi d’acqua<br />

temporanei di<br />

grandi dimensioni<br />

Fiumi di risorgiva Preferibile<br />

Grandi canali<br />

Preferibile<br />

artificiali<br />

Aree terminali dei<br />

fiumi costieri<br />

Fiumi ad alveo<br />

Preferibile<br />

pensile<br />

Tratti fluviali cittadini<br />

profondi<br />

Tutte le altre<br />

categorie/tipi fluviali<br />

i. e. fiumi guadabili<br />

Uso SA Note<br />

Con l’<strong>ec</strong>cezione<br />

di fiumi con<br />

alveo facilmente<br />

accessibile<br />

Da valutare in<br />

funzione di<br />

morfologia e<br />

sezione<br />

trasversale<br />

dell’alveo<br />

Preferibile (In acqua dolce)<br />

N<strong>ec</strong>essario<br />

Sconsigliato<br />

Da considerare<br />

in relazione al<br />

possibile status<br />

di ‘corpi idrici<br />

fortemente<br />

modificati’<br />

In Tab. 6 viene riportata la lista dei principali tipi di<br />

flusso potenzialmente rinvenibili in un <strong>ec</strong>osistema<br />

fluviale. La lista dei tipi di flusso è anche riportata in<br />

Buffagni et al. (2007), unitamente a documentazione<br />

fotografica e ad una descrizione dettagliata che<br />

dovrebbero renderne agevole il riconoscimento in<br />

campo. I tipi di flusso vengono classificati<br />

visivamente in base al grado di turbolenza<br />

superficiale dell’acqua e risultano nella maggior<br />

parte dei casi facilmente riconoscibili. In Tab. 6, i tipi<br />

di flusso sono ordinati in funzione di turbolenza<br />

crescente, dal flusso non percettibile (i.e. velocità di<br />

corrente nulla) al flusso Broken standing waves, in<br />

presenza del quale la superficie dell’acqua è molto<br />

increspata e dà luogo a creste bianche e spesso<br />

disordinate. I flussi ‘cascata’ e ‘caotico’ sono riportati<br />

separatamente rispetto agli altri, in fondo alla lista, in<br />

quanto essi risultano difficilmente osservabili nei<br />

fiumi non guadabili nei punti in cui si effettua il<br />

campionamento.

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