macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/ec (wfd) - IRSA - Cnr
macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/ec (wfd) - IRSA - Cnr
macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/ec (wfd) - IRSA - Cnr
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
sp<strong>ec</strong>ificità di colonizzazione di questi habitat,<br />
saranno solo raramente rinvenuti sugli SA veri e<br />
propri, che rappresentano un substrato duro e<br />
d<strong>ec</strong>isamente differente, più simile alla superficie<br />
delle pietre sommerse. Perciò, da un lato sarà molto<br />
utile raccogliere ed esaminare i taxa presenti in<br />
questi agglomerati di vegetazione – per giungere ad<br />
una senz’altro migliore caratterizzazione del sito – e,<br />
dall’altro, sarà importante tenere l’informazione<br />
ricavata su questa base distinta: i due campioni –<br />
SA e parti di macrofite – dovranno perciò essere<br />
raccolti e trattati separatamente. L’eventuale<br />
mescolamento dei due campioni potrebbe<br />
facilmente portare ad un valore di qualità<br />
sovrastimato rispetto al campione ottenuto mediante<br />
la lista di taxa dei soli SA e alla non confrontabilità<br />
del campione rispetto a stazioni in cui le macrofite<br />
risultino assenti.<br />
In particolare, il campione raccolto dalle macrofite<br />
acquatiche si rivelerà essenziale negli<br />
approfondimenti n<strong>ec</strong>essari alla effettuazione di<br />
monitoraggi diversi dal monitoraggio operativo.<br />
Per garantire che anche il campione raccolto da<br />
macrofite/detrito sia quantitativo, è n<strong>ec</strong>essario<br />
raccogliere una quantità prefissata di macrofite e<br />
smistare solo quella parte. Si procederà pertanto<br />
inserendo una parte delle macrofite in un barattolo a<br />
imboccatura larga e della capacità di un litro. Solo la<br />
quota di macrofite/detrito contenuta nel barattolo<br />
verrà quindi smistata.<br />
4.4.2 Campioni integrativi per monitoraggio<br />
investigativo e di sorveglianza<br />
Il monitoraggio di sorveglianza o investigativo<br />
richiedono una più accurata caratterizzazione della<br />
comunità bentonica rispetto al monitoraggio<br />
operativo. Oltre ad essere quindi n<strong>ec</strong>essario<br />
raccogliere due gruppi di SA e caratterizzare la<br />
comunità associata alle macrofite eventualmente<br />
presenti sul cavo sospensore, può essere utile<br />
effettuare ulteriori campionamenti integrativi. Per<br />
esempio, è importante identificare e campionare<br />
aree con accumulo locale di detrito organico (e.g.<br />
CPOM), di solito piuttosto ricche in taxa. Ciò<br />
consentirà di calcolare un sub-set di metriche non<br />
dipendenti dalle abbondanze dei vari taxa nel<br />
campione, e.g. alcune comuni metriche in grado di<br />
offrire informazioni sul grado di tolleranza<br />
all’inquinamento della comunità presente. Se<br />
possibile, un’utile integrazione è data dal<br />
campionamento delle rive, con un retino, s<strong>ec</strong>ondo<br />
t<strong>ec</strong>niche utilizzate nei fiumi guadabili. È chiaro che la<br />
quota di campione integrativo eventualmente<br />
raccolta dovrà essere analizzata e conservata<br />
separatamente rispetto agli altri<br />
campioni/subcampioni raccolti.<br />
Notiziario dei Metodi Analitici n.1 (2007)<br />
84<br />
4.4.3 Campioni integrativi in caso di perdita di<br />
SA<br />
Nel caso in cui gran parte o tutti gli SA collocati in<br />
una stazione dovessero andare perduti o risultare<br />
comunque non utilizzabili (e.g. ritrovati in asciutta o<br />
completamente insabbiati), si può prelevare in ogni<br />
caso – mediante l’ausilio di altre t<strong>ec</strong>niche – un<br />
campione di organismi macrobentonici. Ove<br />
possibile, ad esempio, si potrà effettuare un classico<br />
campionamento in riva s<strong>ec</strong>ondo t<strong>ec</strong>niche tradizionali<br />
(e.g. Ghetti, 1997; APAT & <strong>IRSA</strong>-CNR, 2003),<br />
tenendo però presente che molti dei taxa più<br />
tipicamente reofili sfuggiranno alla cattura. In altre<br />
circostanze, ci si potrà avvalere di un comune retino<br />
immanicato o, più semplicemente di retini da<br />
acquario o colini da cucina (più maneggevoli), per<br />
raggiungere parti sommerse di barconi, pontili, o<br />
altre strutture galleggianti presenti presso il sito di<br />
campionamento. In questo caso, si avrà particolare<br />
cura nel cercare aree in cui la comunità bentonica –<br />
sebbene spesso molto semplificata – sia<br />
relativamente stabile, e.g. dove esista una<br />
colonizzazione stabile da parte di macrofite<br />
sommerse o alghe.<br />
Il campione così raccolto, sebbene molto utile per<br />
ricostruire in parte la struttura della comunità<br />
presente, sarà poco confrontabile al campione<br />
raccolto tramite gli SA, pertanto potranno rivelarsi<br />
comunque n<strong>ec</strong>essari il riposizionamentio degli SA e<br />
una successiva uscita di campionamento.<br />
4.5 La scheda di campo<br />
In corrispondenza del poszionamentoo e del<br />
prelievo degli SA dopo il n<strong>ec</strong>essario periodo di<br />
colonizzazione, è richiesta la compilazione della<br />
scheda di campo (si veda nel seguito). La scheda<br />
viene presentata sia non compilata (per poter<br />
essere stampata direttamente, se ritenuto utile, e<br />
portata su campo in occasione del r<strong>ec</strong>upero degli<br />
SA) sia compilata a titolo d’esempio. La scheda<br />
consta di una parte generale identica alla scheda<br />
prevista per il campionamento dei fiumi guadabili<br />
Erba et al., 2007). In tale parte sono da indicare le<br />
sp<strong>ec</strong>ifiche che consentono la localizzazione e<br />
l’identificazione del sito di campionamento (nome<br />
fiume, sito, coordinate geografiche etc.). È inoltre<br />
n<strong>ec</strong>esario indicare se sono disponibili informazioni di<br />
supporto, quali il rilevamento di altri elementi di<br />
qualità. Segue una parte in cui si segnalano le<br />
caratteristiche generiche del campionamento come<br />
ad esempio se è stata usata la t<strong>ec</strong>nica da pontile o<br />
da paletti.<br />
Nella parte centrale sono da segnalare le<br />
caratteristiche del campione con alcune<br />
caratteristiche comuni per la fase di posizionamento