Un secolo di traduzioni letterarie in esperanto - Federazione ...
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l<strong>in</strong>gua. L'<strong>esperanto</strong> si era fortemente evoluto negli anni Trenta, ma il comitato <strong>di</strong> redazione<br />
decide che l'antologia è un omaggio collettivo degli italiani (e stranieri) alla l<strong>in</strong>gua, e che<br />
qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche <strong>traduzioni</strong> antiquate, dopo un m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong> ripulitura, hanno il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> essere <strong>in</strong>cluse. Il livello sarà <strong>di</strong>suguale, le <strong>traduzioni</strong> non saranno omogenee, ma del resto<br />
non lo sono gli orig<strong>in</strong>ali, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche queste <strong>traduzioni</strong> fanno parte della storia.<br />
Tanto entusiasmo tuttavia non viene subito premiato, perché la <strong>Federazione</strong> Esperantista<br />
Italiana, che si era assunta il compito della pubblicazione, decide <strong>di</strong> utilizzare le sue risorse<br />
f<strong>in</strong>anziarie <strong>in</strong> altro modo. È un momento <strong>in</strong> cui una proposta <strong>di</strong> legge che consente <strong>di</strong><br />
<strong>in</strong>trodurre l'<strong>esperanto</strong> nelle scuole è allo stu<strong>di</strong>o del Parlamento, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> gli sforzi <strong>di</strong> tempo e<br />
f<strong>in</strong>anziari sono de<strong>di</strong>cati a quello. L'antologia subisce un rallentamento che le è fatale:<br />
l'orig<strong>in</strong>ario gruppo <strong>di</strong> collaboratori si <strong>di</strong>sperde e per qualche anno il progetto viene<br />
accantonato.<br />
<strong>Un</strong> altro problema, che i redattori dell'antologia non trattarono, fu quello dei <strong>di</strong>ritti d'autore:<br />
una tiratura <strong>di</strong> 1000 o 2000 copie al massimo, il cui esaurimento avrebbe avuto bisogno <strong>di</strong> vari<br />
anni, non dava marg<strong>in</strong>i tali da potersi confrontare con <strong>di</strong>ritti d'autore che fossero appena più<br />
che simbolici. Per evitare i <strong>di</strong>ritti fu deciso che l'antologia si dovesse fermare al XIX <strong>secolo</strong>.<br />
Tuttavia, una considerazione seria del problema avrebbe evidenziato che negli anni<br />
C<strong>in</strong>quanta, ma anche negli anni Settanta, non erano scaduti i <strong>di</strong>ritti neanche <strong>di</strong> Carducci, per<br />
non parlare <strong>di</strong> Pascoli o D'Annunzio, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la scelta <strong>di</strong> arrestarsi a questi autori non poneva<br />
affatto al riparo da eventuali richieste <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti. Peraltro le antologie usate nei g<strong>in</strong>nasi italiani<br />
negli anni C<strong>in</strong>quanta comprendevano anche autori del XX <strong>secolo</strong>, ma raramente tali autori<br />
venivano realmente trattati nei programmi scolastici, per cui il comitato <strong>di</strong> redazione ritenne <strong>di</strong><br />
non considerare autori successivi, che tra l'altro sarebbero stati ancora tutti da tradurre.<br />
Comunque il problema non fu mai quantificato seriamente: altre antologie <strong>di</strong> altre letterature<br />
nazionali uscite precedentemente comprendevano anche autori del <strong>secolo</strong> XX, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> quella<br />
italiana partiva con una qualità <strong>in</strong> meno. Ciò dette l'idea ad alcuni che sarebbe stato opportuno<br />
pervenire prima o poi ad un completamento che considerasse anche autori <strong>di</strong> stretta<br />
contemporaneità.<br />
Inoltre c'erano varie <strong>traduzioni</strong> che esistevano, ma non erano state pubblicate: quelle che<br />
venivano lette a Ra<strong>di</strong>o Roma. Il 3 febbraio 1959, <strong>in</strong> occasione del compleanno <strong>di</strong> <strong>Un</strong>garetti<br />
(nato il 10 febbraio 1888), vennero trasmesse varie sue liriche: Gridasti: soffoco…, Amaro<br />
accordo, Se tu mio fratello, Tutto ho perduto. Nel 1959 viene assegnato, <strong>in</strong>aspettatamente, il<br />
premio Nobel per la letteratura a Quasimodo, spiazzando un po' l'e<strong>di</strong>toria, che si trova<br />
improvvisamente senza copie <strong>di</strong> libri del premiato. Ra<strong>di</strong>o Roma effettua imme<strong>di</strong>atamente una<br />
trasmissione celebrativa con <strong>traduzioni</strong> <strong>di</strong> Luigi M<strong>in</strong>naja e già il 3 novembre vengono<br />
declamate le <strong>traduzioni</strong> <strong>di</strong> Amen per la domenica <strong>in</strong> albis, Elegia, Giorno dopo giorno,<br />
Milano, agosto 1943, Lettera alla madre, Il mio paese è l'Italia, Uomo del mio tempo, Alle<br />
fronde dei salici 127 . Anche <strong>di</strong> Corrado Govoni, <strong>in</strong> occasione della consegna <strong>di</strong> un premio,<br />
vengono lette le liriche Ron<strong>di</strong>ni d'Italia, La trombett<strong>in</strong>a, Usignuolo e l'ultima parte del<br />
Dialogo dell'angelo e del giovane morto. Govoni e Luigi M<strong>in</strong>naja non si conoscono: lavorano<br />
nello stesso m<strong>in</strong>istero, ma <strong>in</strong> se<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse; nel contatto che si verifica <strong>in</strong> quella occasione<br />
Govoni esprime gratitu<strong>di</strong>ne e apprezzamento per le <strong>traduzioni</strong>.<br />
Le trasmissioni ra<strong>di</strong>o sono lo stimolo anche per un altro genere m<strong>in</strong>ore: la traduzione <strong>di</strong><br />
canzoni. Le "notizie dall'Italia" prendono spesso una connotazione musicale, e la popolarità<br />
127 Questa poesia è stata particolarmente popolare: ne sono apparse <strong>in</strong> quattro posti <strong>di</strong>versi versioni <strong>di</strong> quattro<br />
traduttori <strong>di</strong>versi.<br />
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