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N. 3 - OTTOBRE 2004<br />

5<br />

METADONE A MANTENIMENTO PROTRATTO IN REGIME DI AFFIDAMENTO<br />

AL PAZIENTE DELLA DOSE SETTIMANALE:<br />

CONTROLLO DELLA COMPLIANCE MEDIANTE DOSAGGIO<br />

DELLA METADONEMIA E VALUTAZIONE DI COSTI, RISCHI E BENEFICI<br />

Autori:<br />

Dott. Scarlata Salvatore, Sert. A.S.L. Roma F Via M. Villotti s.n.c. - Civitavecchia<br />

Prof. Chiarotti Marcello, Ist. Med. Legale U.C.S.C. L.go F. Vito, 1 - Roma<br />

Dott.ssa Fucci Nadia, Ist. Med. Legale U.C.S.C. L.go F. Vito, 1 - Roma<br />

Dott.ssa De Giovanni Nadia, Ist. Med. Legale U.C.S.C. L.go F. Vito, 1 - Roma<br />

AZIENDA SANITARIA LOCALE RM/F<br />

SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE Civitavecchia, 13/11/2003<br />

Due sono i pilastri fondamentali del trattamento farmacologico<br />

sostitutivo della tossicodipendenza da<br />

oppiacei: la ritenzione in trattamento per tempi prolungati<br />

a dosaggi efficaci e il reinserimento sociolavorativo.<br />

Accade tuttavia che in osservanza di normative ormai<br />

superate, vige in Italia l’usanza di effettuare quotidianamente<br />

in loco la somministrazione del farmaco<br />

sotto diretto controllo del personale sanitario.<br />

Questo ad evitare la diversione del prodotto, con conseguente<br />

trattamento a dosi inadeguate da parte del<br />

paziente ed alimentazione del mercato grigio del farmaco,<br />

(prevalentemente utilizzato da pazienti tossicodipendenti<br />

che non accedono regolarmente ai servizi)<br />

con evidente rischio di misuso o incauta custodia<br />

con possibili gravi conseguenze.<br />

Quanto sopra comporta pertanto la necessità da parte<br />

del paziente di afferire quotidianamente al servizio<br />

con grave perdita di tempo, spese di trasporto, ostacolo<br />

al conseguimento e al mantenimento di un lavoro,e<br />

soprattutto il permanere in continuo contatto con<br />

il gruppo dei pari ad alimentare una cultura della<br />

devianza e della trasgressione che tanta parte ha giocato<br />

nell’insorgere della malattia tossicomanica.<br />

Data la rilevante inconsistenza della normativa che<br />

attualmente regola il regime dell’affidamento<br />

(obsolete linee guida ministeriali successive al referendum<br />

abrogativo del D.L. 309/90 che precludeva al<br />

Ministero della Sanità la facoltà di regimentare le<br />

modalità dei trattamenti sostitutivi) rimane unico in<br />

vigore l’art. 43 della 309/90 che autorizza la prescrizione<br />

del farmaco (e quindi l’affidamento) per non più<br />

di otto giorni.<br />

Dato l’aggravio dei costi gestionali che comportava<br />

siffatta modalità,nel nostro e in numerosi altri centri<br />

si è proceduto con pazienti ormai stabilizzati e lavorativamente<br />

reinseriti a concedere in affidamento al<br />

paziente stesso (e non a un familiare referente) la<br />

dose settimanale del farmaco previa assunzione in<br />

loco della dose del giorno di afferenza al servizio, a<br />

verifica della mantenuta tolleranza al farmaco.<br />

Scopo del presente lavoro è quello di seguire per tempi<br />

protratti il decorso clinico di un numero di tossicodipendenti<br />

in trattamento metadonico in regime di affidamento<br />

e valutare l’evolvere del decorso clinico della<br />

malattia mediante la variazione dell’indice di severità<br />

della dipendenza (EuropASI ) tra due interviste applicate<br />

una all’inizio e una alla fine del periodo di osservazione,<br />

correlando tale variazione alla dose assunta<br />

al Sert (e quindi consegnata al paziente) e al tasso<br />

metadonemico a 24 ore dall’ultima somministrazione,<br />

in base al presupposto che in caso di diversione o<br />

misuso del farmaco, pur nella estrema variabilità degli<br />

indici di metabolizzazione del farmaco, alti dosaggi di<br />

affidamento e bassi livelli plasmatici di metadone<br />

dovessero comportare una evoluzione peggiorativa<br />

della malattia per insufficiente effetto di saturazione<br />

recettoriale sui recettori oppioidi.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Nella popolazione di circa 460 utenti in trattamento<br />

al Sert si sono evidenziati 124 pazienti tossicodipendenti<br />

da oppiacei da almeno due anni, rispondenti agli<br />

standard prefissati dal DSM IV che erano stati a metadone<br />

a mantenimento protratto con una dose concordata<br />

tra medico e paziente stabile da almeno sei mesi,<br />

che avevano in affidamento, perché ormai compensati<br />

nel decorso, la dose settimanale assumendo al Sert<br />

il giorno in cui afferivano al servizio, a conferma della<br />

mantenuta tolleranza.<br />

A questi 124 pazienti fu proposto di effettuare il<br />

dosaggio del metadone plasmatico a conferma della<br />

idoneità del dosaggio di metadone concordato.<br />

Di questi 124 pazienti vi fu adesione al prelievo ematico<br />

da parte di 92 e di questi solo 61 mantennero le<br />

condizioni di trattamento per il tempo minimo utile al<br />

completamento dell’osservazione. (12 mesi).<br />

I pazienti venivano visti dagli operatori medici e infermieri<br />

con cadenza settimanale valutando le loro condizioni<br />

generali e il loro stato di benessere. Controlli<br />

dei cataboliti urinari venivano effettuati a sorpresa<br />

con cadenza mediamente mensile e la frequenza di<br />

riscontri positivi fu utilizzata nel corso della valutazione<br />

di esito per determinare da parte dell’operatore<br />

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