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N. 3 - OTTOBRE 2004<br />

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL TRATTAMENTO A MANTENIMENTO<br />

CON METADONE RISPETTO AL TRATTAMENTO A MANTENIMENTO<br />

CON BUPRENORFINA IN TERMINI DI COSTO/EFFICACIA<br />

C. D’Ambra*, N. Caso **, A. Apicella **, A. Ciaramella*, A. Pizzirusso***<br />

* U.O. Ser.T. di Somma Vesuviana (NA) A.S.L. NA/4;<br />

** U.O. Ser.T. di Salerno A.S.L. SA/2;<br />

* U.O. Ser.T. DS 46 A.S.L. NA/l;<br />

*** U.O. Ser.T. di Marcianise (CE) A.S.L. CE/l.<br />

Introduzione<br />

La farmacoeconomia è la descrizione e l’analisi dei<br />

costi di una terapia farmacologica sostenuti dal sistema<br />

sanitario e dalla società. Sotto il profilo operativo,<br />

la farmacoeconomia è la valutazione delle relazioni<br />

tra costi e conseguenze di uno o più programmi terapeutici:<br />

un programma terapeutico di tipo farmacologico<br />

richiede il consumo di risorse economiche (cioè<br />

determina dei costi) e dà luogo a dei prodotti cioè a<br />

dei risultati o outcomes (Drougalis, 1991). Ogni decisione<br />

comporta delle conseguenze dirette, indirette,<br />

reversibili, irreversibili, positive o negative che si<br />

manifestano a breve o a lunga distanza di tempo dalla<br />

scelta. La conoscenza delle conseguenze può condizionare<br />

la decisione in modo da renderla quanto mai<br />

razionale. In campo economico prevale la teoria utilitaristica<br />

e viene assunto come criterio di razionalità il<br />

raggiungimento del massimo beneficio per la popolazione<br />

a partire dai costi: la decisione viene assunta in<br />

base al rapporto costo/beneficio ed è ritenuta razionale<br />

e ragionevole la scelta che comporti il maggior<br />

beneficio per unità di costo sostenuto. Per quanto<br />

concerne l’Addiction Drug i problemi e le patologie ad<br />

essa correlati rivestono una notevole importanza nel<br />

campo socio-sanitario sia dal punto di vista della<br />

valutazione degli interventi che dell’analisi dei costi. Il<br />

trattamento farmacologico ha lo scopo fondamentale<br />

di stabilizzare la eroinopatia nei pazienti che afferiscono<br />

ai Centri delle Dipendenze, contenendo i comportamenti<br />

compulsivi, favorendo la riduzione del craving<br />

e un miglior adattamento psico-sociale.<br />

Attualmente, nel nostro paese due sono i farmaci registrati<br />

per il trattamento della eroinopatia: il metadone<br />

cloridrato e la buprenorfina cloridrato. Il metadone<br />

fu sintetizzato da un chimico tedesco durante la<br />

seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti ed i<br />

loro alleati interruppero ai tedeschi i rifornimenti di<br />

oppio naturale. Il metadone (MTD), che si presenta in<br />

modo sorprendentemente diverso dagli altri oppiodi<br />

agonisti, ha delle forze steriche che producono una<br />

configurazione estremamente simile a quella degli<br />

altri oppioidi. In altre parole le forze steriche piegano<br />

la molecola di metadone nella corretta configurazione<br />

per legarsi al recettore degli oppiacei. Il metadone è<br />

un full agonist dei recettori µ, ∂ e k. E’ un farmaco a<br />

lunga emivita, usato per la prima volta in un trattamento<br />

a mantenimento a metà degli anni sessanta da<br />

Dole e Nyswander (1965) della Rockfeller University. Il<br />

metadone è ampiamente usato in tutto il mondo ed è<br />

1<br />

tra i trattamenti conosciuti il più efficace nella terapia<br />

della dipendenza da eroina (Dole, e Joseph, 1978).<br />

L’altro farmaco, registrato recentemente per il trattamento<br />

della dipendenza da oppiacei è la buprenorfina<br />

cloridrato, derivato fenantrenico potente e ad azione<br />

prolungata. La buprenorfina (Bup) è un agonista parziale<br />

dei recettori mu e antagonista dei recettori k<br />

(Cowan e Lewis, 1995; Nutt, 1997). La sua lunga durata<br />

d’azione è imputabile alla lenta dissociazione dai<br />

recettori p, (Villiger, 1984). Scopo del presente lavoro<br />

è stato quello di confrontare l’efficacia e la sicurezza<br />

del MTD e della Bup in due gruppi di pazienti con<br />

dipendenza da oppiacei e in particolare verificare il<br />

rapporto costo/efficacia. Lo studio è stato condotto in<br />

quattro Ser.T. della Regione Campania e ha coinvolto<br />

412 pazienti.<br />

Materiali e Metodi<br />

Sono stati osservati nell’arco di 8 mesi 412 pazienti<br />

(pts; 390 M e 22 F), con età media di anni 26±9 scelti<br />

a random. L’arruolamento è stato fatto mediante il<br />

sorteggio dei pazienti già in trattamento con<br />

Metadone e Buprenorfina presso le rispettive UU.O.O.<br />

Ser.T., previa sottoscrizione del consenso informato.<br />

Gruppo con MTD 232 pts (177 M e 15 F); Gruppo con<br />

Bup 180 pts (173 M e 7 F). Sono stati esclusi pazienti<br />

con grave abuso di benzodiazepine e con gravi patologie<br />

psichiatriche. All’inizio dello studio osservazionale,<br />

i pazienti già valutati secondo i criteri del DSM<br />

IV, sono stati sottoposti, dopo il sorteggio, alla somministrazione<br />

dell’Addiction Severity Index (ASI). L’ASI<br />

è stato utilizzato per verificare che non vi fossero differenze<br />

significative tra i due gruppi dei pazienti<br />

arruolati. Durante lo studio, sono stati monitorati gli<br />

esami tossicologici (ricerca dei metaboliti degli oppiacei,<br />

cocaina, benzodiazepine e 09-tetraidrocannabinolo),<br />

alcuni parametri fisiologici (peso, frequenza<br />

cardiaca, pressione arteriosa sistolica e diastolica),<br />

parametri ematochimici (GR, GB, piastrine, Ht, proteine,<br />

fosfatasi alcalina, VES, ALT, AST, y GT, glicemia,<br />

sideremia, colinesterasi, azotemia, bilirubina totale e<br />

diretta) Il profilo dei segni e sintomi (nausea, euforia,<br />

facile stancabilità, sonnolenza, freddo e/o brividi, diarrea,<br />

stipsi, sensazione di caldo, dolori diffusi, epigastralgia,<br />

orripilazione, irritabilità, cefalea, insonnia,<br />

depressione, eccitabilità, prurito, disturbi del ciclo e<br />

craving vs oppiacei). Essi sono stati valutati con una<br />

scala analogica da 0 a 4 (0 = assente; 1 = lieve 2 =<br />

medio; 3 = moderato e 4 = forte). Il craving valutato<br />

3

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