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Versione Pdf - FeDerSerd

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(fig. 2) “sottoccupati” (fig. 3), in trattamento mediamente<br />

da 1771 giorni (fig. 4) con un dosaggio medio<br />

giornaliero di 55 mg. di metadone (fig. 5).<br />

II gruppo “altre terapie” presentava le stesse caratteristiche<br />

per quanto concerne la distribuzione per sesso<br />

(fig. 19), ma un maggior livello di scolarizzazione (fig.<br />

20) e una percentuale di “occupati stabilmente” (fig.<br />

21) superiore rispetto all’altro gruppo.<br />

DISCUSSIONE<br />

Intervista semistrutturata gruppo terapia metadonica<br />

Dei soggetti intervistati l’83% ha dichiarato una percezione<br />

del cambiamento (fig. 7) nello “stile di vita”<br />

riferendo una “maggiore socialità” e “stabilità” nelle<br />

relazioni interpersonali (fig. 8).<br />

Queste categorie comprendono:<br />

• ampliamento delle relazioni amicali;<br />

• miglioramento nei rapporti affettivi - di coppia e familiari.<br />

Infatti seguire un programma terapeutico integrato<br />

consente alla persona di recuperare risorse che può<br />

così utilizzare in percorsi risocializzanti, come la ripresa<br />

della frequenza scolastica, di una attività lavorativa,<br />

di altre attività del tempo libero quali sport o<br />

volontariato.<br />

Nella fig. 10 è riportata la distribuzione percentuale<br />

dei vantaggi prodotti dalla percezione della terapia. Si<br />

riconferma come vantaggio il cambiamento rilevato<br />

nello stile di vita, inteso questo come allontanamento<br />

dalla “piazza”, diminuzione o abbandono delle condotte<br />

devianti, e la terapia viene indicata come valido<br />

sostegno psicoemotivo; la persona riferisce di ritrovare<br />

una stabilità che le consente di gestire in modo più<br />

adeguato comportamenti ed emozioni.<br />

Per contro, gli intervistati evidenziano anche l’esistenza<br />

di svantaggi legati alla terapia prevalentemente<br />

attribuiti alla dipendenza dal farmaco e alla paura che<br />

questa possa protrarsi per un tempo indefinito (figg.<br />

11 e 12).<br />

Complessivamente gli utenti si ritengono soddisfatti<br />

della terapia in corso (fig. 13) tanto da consigliarla ad<br />

altri (fig. 14). Il 14% degli intervistati dichiara che non<br />

la consiglierebbe soprattutto perché la terapia va individuata<br />

in base alla necessità del paziente e discussa<br />

con il proprio medico.<br />

Il 75% degli intervistati (fig. 15) riferisce che grazie<br />

alla terapia è riuscito ad inserirsi nel mondo del lavoro<br />

come sottoccupato/occupato saltuariamente o in<br />

modo stabile.<br />

Il 79% (fig. 16) sostiene di aver avuto un cambiamento<br />

nel rendimento lavorativo riferendo un miglioramento<br />

nell’espletamento delle prestazioni professionali<br />

(fig. 17).<br />

Intervista semistrutturata gruppo “altre terapie”<br />

L’80% degli intervistati riferisce un cambiamento<br />

favorevole relativamente alle proprie condizioni psicofisiche<br />

(figg. 24 e 25).<br />

Anche per questi pazienti l’area di cambiamento più<br />

rilevante è “lo stile di vita” e la tipologia di vantaggio<br />

più rappresentativa, prodotto dalla terapia, è “l’aiuto<br />

psicoemotivo” (fig. 27).<br />

Il 50% dei soggetti riferisce la presenza di disagi deri-<br />

N. 3 - OTTOBRE 2004<br />

vanti dalla terapia (fig. 28) sia per il timore di una<br />

dipendenza dal Ser.T., che dal farmaco (fig. 29).<br />

Anche per questo gruppo risulta rilevante la soddisfazione<br />

per il trattamento in corso (figg. 30 e 31).<br />

Il 59% degli intervistati (fig. 32) dichiara che la terapia<br />

in corso ha permesso loro un inserimento nel<br />

mondo del lavoro con un netto miglioramento nell’espletamento<br />

delle prestazioni professionali (fig. 34).<br />

RISULTATI<br />

La comparazione dei risultati relativi ai due gruppi ha<br />

evidenziato alcune differenze significative, riportate<br />

nelle tabelle.<br />

Risulta che i pazienti in trattamento metadonico<br />

hanno una percezione di maggiore coscienza relativamente<br />

al processo di “normalizzazione” nella gestione<br />

della quotidianità rispetto all’altro gruppo (Aree del<br />

cambiamento: X2 22.814 -P .0001).<br />

Nell’area relativa all’inserimento nel mondo del lavoro<br />

emerge con chiarezza la percezione da parte dei<br />

pazienti che la terapia metadonica può riavvicinarli al<br />

contesto produttivo, in quanto il farmaco restituisce<br />

loro tempo, energie e risorse precedentemente investite<br />

in atre attività spesso devianti (inserimento nel<br />

mondo del lavoro X2 12.391 - P .0062; Cambiamento<br />

nel rendimento lavorativo X2 4.8410 - P .0278).<br />

Tali considerazioni sono confermati anche dai risultati<br />

del questionario SF-36 dai quali si evince una maggiore<br />

correlazione tra benessere psico-fisico e integrazione<br />

sociale a favore dei pazienti con trattamento<br />

metadonico (risposte item 6 + 10, X2 18.096 - P<br />

.0028), (figg. 18 e 35).<br />

Probabilmente la differente percezione può essere<br />

ricondotta alle condizioni psicofisiche e sociali, spesso<br />

scadenti, in cui si trova il paziente tossicodipendente<br />

all’inizio del trattamento con metadone. Tale condizione<br />

non è difatti riscontrata nei soggetti che iniziano<br />

un trattamento con farmaco antagonista o una<br />

terapia di gruppo.<br />

Non possiamo con certezza affermare che la percezione<br />

di una maggiore coscienza del processo di “normalizzazione”<br />

rilevata nel gruppo metadonici sia totalmente<br />

attribuibile alla terapia, ma sicuramente non si<br />

può non tenere conto delle indicazioni derivanti dalla<br />

letteratura scientifica che afferma che un programma<br />

metadonico integrato contribuisce alla sicurezza<br />

sociale, riduce la criminalità, il consumo di eroina, la<br />

mortalità e ristabilisce un equilibrio nelle relazioni<br />

interpersonali.<br />

CONCLUSIONI<br />

Il lavoro realizzato conferma che i tossicodipendenti<br />

inseriti in un trattamento a metadone percepiscono<br />

con chiarezza le possibilità sociali intrinseche al trattamento,<br />

al pari dei pazienti afferenti ad altre terapie.<br />

Ci aspettavamo che chi effettua terapie diverse da<br />

quelle con metadone mostrasse una maggiore capacità<br />

di percepire i vantaggi derivanti dalla terapia, per<br />

quanto concerne il reinserimento sociale, invece dall’indagine<br />

effettuata è emerso il risultato opposto. I<br />

pazienti in trattamento metadonico, non solo hanno<br />

consapevolezza dei benefici ma ne traggono un vantaggio<br />

superiore proprio perché inizialmente più svan-<br />

21

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