Versione Pdf - FeDerSerd
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informa<br />
questo si sia stabilizzato. Requisito ess enziale per<br />
l’attivazione dell’ITL è, in ogni caso, l’astinenza dalle<br />
sostanze stupefacenti.<br />
In base alle predisposizioni del soggetto e al suo curriculum<br />
lavorativo e formativo viene individuato il<br />
settore lavorativo più adatto, vengono contattate le<br />
ditte o enti ed elaborato un progetto individualizzato<br />
nonché una convenzione, nel caso in cui si tratti di<br />
ditta, cooperativa o associazione, con la AUSL 11.<br />
I pazienti inseriti durante tutto il periodo dell’inserimento<br />
effettuano controlli urinari bisettimanali e colloqui<br />
con gli operatori di riferimento al fine di sostenerli<br />
nelle eventuali difficoltà che si presentano.<br />
L’andamento del programma terapeutico determina<br />
infatti la prosecuzione dell’esperienza lavorativa, pertanto<br />
in caso di ricaduta nell’uso di sostanze o di<br />
mancato rispetto delle regole prefissate, l’inserimento<br />
terapeutico lavorativo viene rapidamente interrotto.<br />
Spesso gli inserimenti lavorativi consentono al soggetto<br />
di compiere una significativa esperienza lavorativa<br />
che offre un contributo effettivo e professionale<br />
all’ente/azienda stessa, tanto che, alcune aziende, alla<br />
fine del progetto, si sono rese disponibili per l’assunzione<br />
dei soggetti dimostratisi più validi, sebbene per<br />
definizione stessa dell’inserimento terapeutico lavorativo,<br />
l’assunzione non è un evento che si debba verificare<br />
come conseguenza naturale.<br />
Ovviamente, credendo al trattamento metadonico,<br />
fermamente, ma non in maniera dogmatica, in ciò<br />
confortati dalla letteratura scientifica nazionale ed<br />
internazionale e dall’esperienza clinica ormai più che<br />
trentennale sull’utilizzo del metadone a dosaggi adeguati<br />
e per trattamenti a lungo termine, trattamenti<br />
di mantenimento metadonico, si è voluto dare anche<br />
a pazienti che necessitano di trattamento farmacologico,<br />
con le caratteristiche sopra citate, delle opportunità<br />
lavorative. Questo aspetto è da ritenersi fondamentale<br />
nel programma riabilitativo, infatti in un<br />
lavoro di uno dei maggiori studiosi dell’argomento,<br />
McLellan, si è voluto indagare l’effetto dei servizi psicosociali,<br />
nel trattamento metadonico di soggetti con<br />
dipendenza da oppiacei. Tutti i pazienti presi in considerazione<br />
in questo studio assumevano un dosaggio<br />
di metadone in un programma a mantenimento pari<br />
almeno a 60 mg/die, ma in modo casuale furono<br />
distinti tre gruppi, di cui il primo assumeva solo metadone,<br />
il secondo riceveva una semplice forma di counseling<br />
ed il terzo aveva in aggiunta una serie di interventi<br />
di tipo psicosociale, quali terapie psicologiche,<br />
assistenza per il lavoro, supporto psichiatrico.<br />
Esaminando i soggetti dei tre gruppi nel tempo si vide<br />
che le ricadute nell’uso di eroina avvenivano in modo<br />
decrescente dal primo al terzo gruppo in studio.<br />
Questi risultati supportano l’impressione clinica<br />
comune, ma anche l’osservazione iniziale di Dole e<br />
Nyswander, secondo cui i servizi psicosociali aggiungono<br />
qualcosa di sostanziale all’acquisizione dei pur<br />
ottimi risultati che si possono ottenere col trattamento<br />
metadonico.<br />
Nell’esperienza che si è voluto fare quindi al Ser.T. di<br />
Empoli, si è aspettato ovviamente che tali pazienti si<br />
stabilizzassero da un punto di vista farmacologico e,<br />
quindi che facessero un trattamento metadonico da<br />
SPECIALE 1° PREMIO MOLTENI PER LA TOSSICODIPENDENZA<br />
almeno sei mesi e si è posto il vincolo di non utilizzare<br />
sostanze stupefacenti per tutta la durata dell’ITL.<br />
Per monitorare tale dato ci si è avvalsi della ricerca,<br />
attraverso i controlli urinari eseguiti con cadenza<br />
bisettimanale in modo costante e regolare, peraltro,<br />
per tutti i nostri pazienti, delle stesse sostanze.<br />
Per evitare di avere un periodo di tempo preso in considerazione,<br />
ritenuto esiguo, è stata presa come data<br />
di riferimento il 30/06/03 e, andando indietro nel<br />
tempo sono state eseguite valutazioni su un arco di<br />
tempo di 30 mesi. In tal modo, si è giunti a considerare<br />
che, nel periodo preso in considerazione<br />
dall’O1/01/01 al 30/06/03, sono stati avviati 46 ITL.<br />
Sono stati presi a questo punto in considerazione solo<br />
gli ITL attivati per soggetti che avevano una diagnosi<br />
di dipendenza da oppiacei nella loro anamnesi, secondo<br />
il DSM-IV e si è, quindi, arrivati a considerare 35 ITL<br />
per soggetti con le caratteristiche succitate e, fra questi,<br />
17 persone avevano un trattamento farmacologico<br />
in atto e 18 persone effettuavano al Ser.T. altri tipi<br />
di programmi, poiché avevano già terminato un programma<br />
farmacologico o un programma di tipo residenziale<br />
e, comunque, si trovavano in una situazione<br />
drug-free, nel momento in cui è stato posto in essere<br />
l’ITL (tabelle 1 e 2).<br />
Gli obiettivi posti sono quelli di valutare se si possano<br />
riscontrare differenze significative, da un punto di<br />
vista statistico, fra i due gruppi di confronto e, quindi<br />
se il trattamento farmacologico di mantenimento<br />
metadonico può in qualche maniera influire sul percorso<br />
riabilitativo e sulle capacità di reinserimento di<br />
questi pazienti, rispetto a soggetti che non assumono<br />
farmaci.<br />
E’ da tenere in considerazione che, da alcuni parametri<br />
presi dalla AbSO (tabella 3), i due gruppi messi a<br />
confronto hanno una differente storia precedente l’attivazione<br />
dell’ITL, nel senso di gravità di condizione<br />
tossicomanica. Infatti se le complicanze fisiche, intendendo<br />
fra queste essenzialmente la positività per HIV,<br />
i precedenti penali ed i precedenti trattamenti sia di<br />
tipo territoriale che residenziale, non sono statisticamente<br />
significativi nel dare differenze fra i due gruppi,<br />
ciò che pesa di più, nel senso di maggiore gravità<br />
nel gruppo che è a mantenimento metadonico, sono<br />
le complicanze psichiatriche, i rapporti sociali e familiari<br />
compromessi, la storia tossicomanica generale<br />
(16 anni nel gruppo a metadone verso 11 anni dell’altro<br />
gruppo) e l’eroinodipendenza in particolare (rispettivamente<br />
12 anni verso 8 anni), ma, soprattutto la<br />
durata dell’ultimo trattamento farmacologico che è in<br />
media di 4 mesi nel gruppo drug-free e di 4 anni nel<br />
gruppo in trattamento farmacologico.<br />
Nel gruppo di pazienti in trattamento di mantenimento<br />
metadonico, il dosaggio metadonico medio assunto<br />
era di circa 50 mg/die, con valori variabili da un<br />
minimo di 10 mg/die ad un massimo di 140 mg/die<br />
(istogramma 1).<br />
Prendendo in considerazione i dati socio-anagrafici del<br />
nostro campione si è visto che, per quanto riguarda:<br />
1) la distinzione per sesso, il gruppo in trattamento<br />
metadonico era costituito da 17 soggetti, 10 erano<br />
maschi e 7 di sesso femminile, mentre nel gruppo