Scarica qui il nuovo numero della rivista Madaat in ... - Kabballart

Io mi sento la persona meno indicata per parlare della morte perché come sai sono molto pragmatico, io
parlo di quello che conosco e che ho sperimentato che è come il vento invisibile che muove le onde del mare.
nessuno lo vede, dunque per molti non esiste... 
La mia esperienza con la morte è quotidiana; ogni paziente
che vedo ha radici antiche dei suoi disturbi che originano dai loro avi, disordini immortali che si continuano
lungo le generazioni mantenendo malattie e sofferenze.
 Disordini che l'inconscio fa risalire ad altre vite, ad
altri pianeti, ad altre galassie, epoche, dimensioni, in un continuo procedere di continua purificazione. 
La
mia esperienza è quella dei miei pazienti, non è teoria, dogma, supposizione, convinzione, è solo esperienza
e questo mi mette in una posizione scomoda perché tutti vorremmo fare combaciare gli avvenimenti con
quello in cui abbiamo deciso di credere o qualcuno per noi ha deciso che dobbiamo credere.
 Ogni giorno la
morte si presenta, si annuncia e con essa la continuità. Infinita non lo so, immortale neppure, ma la
continuità sicuramente sì.
 Ormai ho constatato quasi tutti che rimuovendo nodi del passato "antico" si
sciolgono quasi immediatamente di nodi e delle sofferenze attuali. Qualche volta accadono piccoli miracoli
"compatibili con la fisiologia umana", qualche volta non accade nulla, ma sempre avviene una
trasformazione, una modificazione della postura, del portamento, dello sguardo. 
Solo agendo su radici
antiche, memorie dell'immortalità, è possibile ristabilire una corretta posizione nel qui ed ora.
 Spesso il
processo di trasformazione avviene tramite la collaborazione di presenze superiori, angeliche o altro, spesso
con la semplice presa di coscienza. Placebo, suggestione, realtà si compenetrano. L'unica realtà oggettiva è la
leggerezza di come ci si sente, nell'affrontare le prove della vita, nella radiosità interiore e del proprio
sguardo, nella capacità di comprendere, sostenere gli altri, amarsi, volersi bene. Tutto il resto sono ipotesi,
contorcimenti speculativi e ho scelto di lasciarli a chi li ama, a chi ne sa godere. Purtroppo nonostante le
promesse mai nessuno dei miei amici o parenti morti è mai venuto a trovarmi, resto in attesa.
 Ed il senso di
immortalità mi pervade...
... inoltre non dobbiamo dimenticare le continue i nascite nella nostra vita, interminabili morti e rinascite si
susseguono, dopo choc, dopo dispiaceri, comprensioni, lutti, ecc. Siamo in continuo divenire nel quale le
nostre cellule continuamente muoiono e rinascono, in un anno siamo già un'altra persona e non ce ne siamo
accorti, ci siamo trasformati mantenendo le cellule cerebrali che però anche loro si sono trasformate con
infiniti nuovi contatti, nuove reti. A questo punto ci si chiede "chi siamo?", chi eravamo, chi saremo... e mi
torna in mente il riferimento che "è quello che era, che è e che sarà...".
noi ci trasformiamo attorno ad un
riferimento costante eterno ed a quel punto emerge il silenzio di chi si perde nella creazione …
Dott. Pierfrancesco Maria Rovere
Il Dott. Pierfrancesco Maria Rovere, laureato in medicina e chirurgia, dentista, relatore
italiano con Alessandro Lattanzi, Francesco laccarino, Arturo Rossotti, Paolo Vanoli, al
2°congresso mondiale di urinoterapia tenutosi a Gersfeld in Germania, si occupa di medicina
naturale e delle possibilità di autoguarigione, ha ricevuto degli Award per la ricerca medica
in agopuntura e riflessoterapie a Los Angeles in America nel 1996 e a Khajuraho in India nel
1997. Vicepresidente per l'Italia al Wordwide Recognition per la medicina orientale
Singapore, programmato per il 18-19 marzo 2000, fondatore del CISMET (Centro
Internazionale Studi Medicina Tibetana), è istruttore di Touch for Health di John Thie, di
Stress Release del Topping International Institute, nonché il fondatore della Auricolo
Kinesiologia, della Teopneutica, dì Urokinhealt e di altre tecniche utili per la salute, sulle
quali conduce seminari.
Madaat - www.kabbaland.com 12