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Alla credenza <strong>della</strong> resurrezione dobbiamo <strong>in</strong><br />
gran parte <strong>il</strong> successo che <strong>il</strong> cristianesimo nei<br />
secoli ha esercitato sugli animi. Attorno a questa<br />
credenza centrale sono stati costruiti tutti gli<br />
altri dogmi, compreso quello <strong>della</strong> div<strong>in</strong>ità del<br />
presunto Messia: se la morte è <strong>il</strong> limite estremo<br />
ed assoluto che nessun uomo può superare, chi<br />
ha <strong>il</strong> potere di risorgere deve possedere<br />
necessariamente una natura div<strong>in</strong>a.<br />
Questo è talmente vero che lo stesso Paolo di<br />
Tarso arrivò a def<strong>in</strong>ire vana la fede <strong>in</strong> Gesù nel<br />
caso <strong>in</strong> cui egli non fosse veramente risorto;<br />
bisogna <strong>in</strong>oltre ricordare che i primi cristiani<br />
erano conv<strong>in</strong>ti che non sarebbero morti e che,<br />
quando com<strong>in</strong>ciarono a vedere che le persone<br />
cont<strong>in</strong>uavano a morire anche dopo al<br />
“resurrezione” del loro maestro, dovettero<br />
trovare una nuova spiegazione al fatto che la<br />
speranza ebraica <strong>della</strong> resurrezione dei morti<br />
non co<strong>in</strong>cideva con la venuta del presunto<br />
Messia: non aveva promesso Gesù ai suoi<br />
discepoli che chi avrebbe creduto <strong>in</strong> lui non<br />
sarebbe morto come i padri nel deserto? Se lui<br />
era <strong>il</strong> Messia perché le persone cont<strong>in</strong>uavano a<br />
morire?<br />
Tutti i dogmi cristiani si fondano sulla<br />
testimonianza di questo evento da parte di<br />
alcuni discepoli. La resurrezione dei morti<br />
<strong>in</strong>fatti è una credenza profondamente radicata<br />
nel popolo ebraico ed è ancora oggi vista come<br />
l’evento più importante legato alla venuta del<br />
Messia. Il Messia atteso dagli ebrei dovrebbe<br />
essere colui che apporterà con sé la resurrezione<br />
dei morti e restituirà l'immortalità ai corpi<br />
umani. Rivelerà cioè la natura div<strong>in</strong>a che si cela<br />
all'<strong>in</strong>terno <strong>della</strong> materia. Nel caso <strong>della</strong><br />
supposta resurrezione di Gesù, <strong>il</strong> Messia<br />
cristiano, <strong>in</strong>vece, si tratterebbe tuttavia di una<br />
sua esperienza personale e non <strong>della</strong> sconfitta<br />
<strong>della</strong> morte, <strong>in</strong>tesa come immortalità ac<strong>qui</strong>sita<br />
da tutti.<br />
La credenza ebraica <strong>della</strong><br />
resurrezione dei morti<br />
L’ebraismo ha elaborato una concezione<br />
dell'immortalità meno spiritualistica di quella<br />
che ritroviamo nelle altre religioni, che prevede<br />
una resurrezione fisica dei morti.<br />
Sebbene l’ebraismo abbia sv<strong>il</strong>uppato una<br />
corrente esoterica nei circoli chiusi dei<br />
kabballisti che vede <strong>il</strong> mondo come un’immensa<br />
catena di vite che tornano e ritornano, come un<br />
riciclaggio di cicliche re<strong>in</strong>carnazioni delle stesse<br />
anime, ciò che più caratterizza <strong>il</strong> pensiero<br />
ebraico <strong>in</strong> materia di vita e di morte è tuttavia la<br />
credenza nella resurrezione dei morti. <br />
L’idea di vita eterna e immortale è uno dei<br />
concetti più antichi dell’ebraismo. Ma non si<br />
tratta solo di una speranza che sarà premiata e<br />
colmata una volta varcato questo nostro mondo;<br />
si tratta dell’attesa di un evento che dovrà<br />
compiersi materialmente <strong>in</strong> questo universo<br />
fisico.<br />
<strong>Madaat</strong> - www.kabbaland.com 19<br />
E l'aspetto “materialistico” di questa credenza è<br />
tale che la tradizione vi attribuisce un luogo<br />
terreno ben preciso: <strong>il</strong> profeta Zaccharia (Zac<br />
14,4-9) annuncia che la resurrezione dei morti