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condizionamenti che la sp<strong>in</strong>gono a ragionare sotto la pressione psicologica dell’<strong>in</strong>tenzione di<br />
sostenere le ragioni proprie o dei propri pred<strong>il</strong>etti per ottenere dei risultati che i soli criteri di<br />
merito non permetterebbero, e per questo si tende fac<strong>il</strong>mente a: (1) mentire, non solo agli altri ma<br />
anche a se stessi, (2) <strong>in</strong>terpretare la realtà <strong>in</strong> funzione <strong>della</strong> chiave di lettura che più fa comodo, pur<br />
di ottenere quello che si desidera, (3) considerare solo le ragioni che vanno nella direzione<br />
auspicata, trascurando tutto ciò che potrebbe ostacolare i propri obiettivi.<br />
30 – Merito, giustificazioni e obiettivi – per far valere la propria coerenza vera o presunta le<br />
persone cercano di giustificare ciò che hanno detto o fatto <strong>in</strong> passato o di favorire ciò che<br />
vogliono ottenere <strong>in</strong> futuro, <strong>il</strong> tutto partendo dal presupposto secondo cui ci si sarebbe sempre<br />
impegnati a far valere dei criteri di merito validi e coerenti.<br />
In questo contesto, mentre l’<strong>in</strong>coerenza (►31) dei meno preparati è fac<strong>il</strong>mente smascherab<strong>il</strong>e, i più<br />
attenti ma anche più falsi sanno far valere le proprie ragioni, e dopo aver imboccato una strada<br />
funzionale a quello che vogliono dimostrare sanno districarsi ab<strong>il</strong>mente mantenendo la stessa l<strong>in</strong>ea<br />
a più riprese, una l<strong>in</strong>ea che però è resa debole dall’<strong>in</strong>izio dall’<strong>in</strong>tenzione di riconoscere i meriti a<br />
chi non ce li ha, <strong>in</strong> un gioco di scaltra ipocrisia che può essere cieco anche di fronte alle più chiare<br />
evidenze. Queste persone fanno dell’arbitrarietà dei criteri di merito la loro arma più potente per<br />
farsi valere nel mondo, dando alla loro identità delle fondamenta che reggono f<strong>in</strong>o a quando<br />
qualcuno non vi sa riconoscere i punti deboli, toccati i quali tutto potrebbe crollare dimostrando<br />
l’<strong>in</strong>consistenza degli <strong>in</strong>teressati e delle ragioni che hanno sostenuto nel tempo.<br />
31 – Incoerenza – arma antimeritocratica ut<strong>il</strong>izzata più o meno consapevolmente da chi non ha<br />
una logica abbastanza valida per far valere le proprie ragioni, per cui cerca di far passare per<br />
coerente e logico ciò che non lo è, a volte con esiti soddisfacenti, altre volte fallendo nel tentativo<br />
di raggiro sugli altri – mentre dal successo del tentativo di apparire coerente la persona può<br />
gioire per <strong>il</strong> risultato ottenuto, se una o più persone la mettono <strong>in</strong> difficoltà contestandole<br />
qualcosa, lei può <strong>in</strong>sistere nell’affermare presuntuosamente la sua coerenza, arrivando talvolta a<br />
sostenere l’<strong>in</strong>sostenib<strong>il</strong>e pur di non essere smascherata.<br />
Quando le persone hanno come riferimento dell’arbitrarietà dei propri criteri di merito una<br />
ideologia precostituita che non deve essere messa <strong>in</strong> discussione e che deve essere dimostrata<br />
assolutamente valida si parla di faziosità (►32), che può essere sostenuta <strong>in</strong> varie maniere.<br />
32 – Faziosità – “essere fazioso, atteggiamento e comportamento fazioso, soprattutto se abituale”<br />
(vTr) – fazioso – “persona che subord<strong>in</strong>a tutto alla propria ideologia assumendo<br />
consapevolmente atteggiamenti privi di obiettività e <strong>qui</strong>ndi settari” (vTr) – spesso associata<br />
all’<strong>in</strong>coerenza, consiste nel sostenere le proprie posizioni senza obiettività, sp<strong>in</strong>ti unicamente dal<br />
desiderio di dimostrare agli altri la coerenza propria e del proprio credo – alla f<strong>in</strong>e è anche<br />
questo un modo per impedire l’affermazione del merito, che a volte può essere dovuto<br />
all’ignoranza, altre volte alla malafede.<br />
La persona faziosa per manomettere la realtà e impedire <strong>il</strong> riconoscimento dei meriti altrui può<br />
procedere <strong>in</strong> tre modi diversi (►33): (1) può mentire, cambiando una realtà scomoda o <strong>in</strong>desiderata<br />
con un’altra funzionale ai propri scopi (►34), (2) può fornire <strong>in</strong>terpretazioni personali arbitrarie di<br />
fatti anche veri, f<strong>in</strong>alizzate a dimostrare quello che vuole (►35), oppure (3) può scegliere<br />
meticolosamente i dati che le sono più ut<strong>il</strong>i e presentarli agli altri per far sì che siano loro stessi a<br />
trarre le conclusioni che lei vuole, facendo credere loro di aver ragionato da soli ma avendolo fatto<br />
<strong>in</strong> realtà disponendo delle sole <strong>in</strong>formazioni che hanno ricevuto (►36).<br />
33 – Tre modi di essere faziosi – riconosco tre modi di essere faziosi – 1 – attraverso le menzogne<br />
– 2 – attraverso le forzature <strong>in</strong>terpretative – 3 – attraverso l’<strong>in</strong>completezza.<br />
34 – Faziosità e menzogna – <strong>il</strong> primo modo di essere faziosi prevede <strong>il</strong> ricorso alle bugie, che<br />
cambiano <strong>in</strong> maniera più o meno profonda una realtà negandone certi aspetti e <strong>in</strong>ventandone del<br />
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