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annullarli tutti da solo – inoltre, una valutazione che non dovesse considerare questo fattore
potrebbe essa stessa creare un precedente.
50 – Compatibilità – il 5° fattore è dovuto al fatto che siccome noi non siamo perfetti, nell’uso
della ragione cadiamo facilmente nei condizionamenti dovuti a sentimenti, obiettivi o aspettative
personali – infatti, come dimostrano le scoperte di neuroscienze, tra cui quelle di Joseph Ledoux
e Antonio Damasio, la nostra ragione dipende in gran parte dalle nostre reazioni emotive non
controllabili, che ci possono spingere anche a prendere decisioni antimeritocratiche – questo
discorso non vale per tutti alla stessa maniera ma, nei casi di incompatibilità evidente sarebbero
talmente poche le persone che saprebbero svincolare le loro decisioni dai sentimenti che nel
dubbio potrebbe essere opportuno rendere certe posizioni decisionali per tutti incompatibili,
anche per non creare dei precedenti.
Non sto dicendo che questi sono gli unici fattori da cui dipende il merito, ma secondo me sono i
più importanti, e nei prossimi paragrafi cercherò di dire in che maniera descrivendoli
separatamente.
5° – (1°) – Patrimonio genetico, eredità e caso
Per qualcuno il primo fattore potrebbe prescindere dal merito, ma per capire quanto sono importanti il
patrimonio genetico, ciò che ognuno di noi eredita e il caso nella determinazione del merito si può pensare a
quante volte ci facciamo i complimenti a vicenda per questi motivi
Anche se il patrimonio genetico, l’eredità e il caso (►51) apparentemente prescindono
completamente dal merito e dal demerito, in realtà a volte sono talmente importanti da far sì che
ognuno, in virtù di questi fattori, possa rivendicare diritti in più rispetto ad altri. Patrimonio
genetico, eredità e caso, oltre che vantaggiosi, talvolta possono essere anche svantaggiosi.
51 – Patrimonio genetico, eredità e caso – costituiscono insieme il 1° fattore di merito, anche se
paiono indipendenti dal valore di una persona – per convincersi del contrario basta pensare che
il valore di ognuno da un lato è in gran parte legato al contenuto dei geni, e dall’altro lato può
essere aumentato o diminuito da eventi esterni alla persona, alcuni dei quali possono essere
ereditati, altri riconducibili al caso.
Partendo dal patrimonio genetico (►52) ognuno matura delle preferenze e delle attitudini, da cui
poi possono scaturire delle capacità che lo caratterizzano e che legittimano la rivendicazione da
parte sua di diritti che gli altri, con meriti diversi e caratteristiche diverse, non hanno o che hanno
in misura inferiore. Anche se spesso sono i fattori successivi, nel corso della vita, a determinare i
meriti, il punto di partenza è sempre un patrimonio genetico favorevole che in quel particolare
caso ha dato alla persona in questione “una marcia in più”.
52 – Patrimonio genetico – base di partenza fondamentale nella determinazione delle preferenze
e delle attitudini, su cui ognuno costruisce le sue capacità, che dipendono anche dalle sue
caratteristiche fisiche – perciò questo fattore può avere una influenza decisiva nei meriti
individuali e una importanza che non implica che chi ha un patrimonio genetico sfavorevole
abbia dei demeriti, ma che ognuno, nella sua sistemazione nel mondo, partendo dalle sue
preferenze, dalle attitudini e dalle capacità che matura, riconosca prima di tutto quali non sono i
suoi meriti, lasciandoli agli altri, e poi quali sono le sue peculiarità genetiche e attitudinali,
quindi i suoi meriti e i suoi diritti, per sfruttarli nel modo migliore coltivando certe capacità,
realizzando se stesso e dando un contributo anche alla vita degli altri.
Assimilabile al patrimonio genetico è ciò che ognuno riceve in eredità (►53), con un meccanismo
per il quale i meriti di una o di più altre persone si ripercuotono, per legami di parentela o di altro
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