10.06.2013 Views

Causa per il Maggiorasco di Cristoforo Colombo - Cuccaro e Colombo

Causa per il Maggiorasco di Cristoforo Colombo - Cuccaro e Colombo

Causa per il Maggiorasco di Cristoforo Colombo - Cuccaro e Colombo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Angélica Valentinetti Men<strong>di</strong><br />

prodotto, cittato, monitto et giurato come sopra, essaminato et interrogato come infra et primo sopra<br />

<strong>il</strong> primo capitolo, me<strong>di</strong>ante <strong>il</strong> suo giuramento risponde:<br />

Io ho <strong>di</strong>co haver conosciuto, come anco conosco <strong>di</strong> presente, <strong>il</strong> signor Don Baldessare<br />

capitulante (235r) [106r] et <strong>il</strong> signor Bonifacio <strong>Colombo</strong> delli signori <strong>di</strong> Cucaro, dal qual<br />

signor Bonifacio et signora Brigida delli signori conti <strong>di</strong> Coconato, sua consorte, esso<br />

signor Don Baldesare nacque. Et mentre sono visuti essi signori giugali hanno sempre<br />

tenuto 350 , nominato, trattato et reputato <strong>il</strong> detto signor Don Baldessare capitulante <strong>per</strong> luoro<br />

figliuolo legitimo et naturale, chiamandolo <strong>per</strong> figliuolo; et esso signor Don Baldessare<br />

teneva nominava, trattava et reputtava li già detti signori Bonifacio et Brigida <strong>per</strong> suoi<br />

padre et madre, chiamandoli <strong>per</strong> padre et madre; et <strong>per</strong> tali erano tenuti, nominati, trattati<br />

et reputati da tutti quelli che li conoscevano. Il qual signor Bonifacio era huomo d’honesta<br />

stattura, magro in facia, <strong>di</strong> colore olivastro, con barba negra, et quando morse poteva<br />

havere circa cinquanta anni, et è morto già più d’anni venti passati.<br />

Dico ancor che già circa anni quaranta passati <strong>il</strong> signor Giovanni Georgio <strong>Colombo</strong> delli<br />

signori <strong>di</strong> Cucaro 351 stava in Fubine <strong>per</strong> podestà 352 e molte volte, raggionando esso signor<br />

Giovanni Giorgio con <strong>di</strong>verse <strong>per</strong>sone de quelli della terra, come occorreva al proposito<br />

<strong>di</strong> parlare del signor Don Christofero qual haveva conquistato le In<strong>di</strong>e Nove, narrava et<br />

<strong>di</strong>ceva come et in qual modo esso signor Don Christofero era <strong>di</strong>ssesso dalli signori <strong>di</strong><br />

Cucaro 353 , <strong>di</strong>cendo che era statto al mondo uno nominato Lancia <strong>Colombo</strong> delli signori <strong>di</strong><br />

detto logo dallo quale <strong>di</strong>ssesero tre figliuoli, cioè Henrioto, Franceschino et Dominico. Et<br />

che da 354 Franceschino era natto Bonifacio, dal qual Bonifacio poi nacque Baldessare, che<br />

fu avo del signor capitulante. Et che da detto Dominico nacquero tre figliuoli, cioè <strong>il</strong> detto<br />

Don Christofero, Bartholomeo et Giacomo o sia Diego, (235v) [106v] li quali tre figliuoli,<br />

essendo ancora fanciulli, si partireno da Cucaro vivendo ancor Dominico luoro padre et<br />

andoreno <strong>per</strong> sua ventura, né mai più sono ritornati in queste parti, che sappi io o habbi<br />

olduto <strong>di</strong>re. Et <strong>il</strong> qual Don Christofero, sì come esso signor Giovanni Giorgio <strong>di</strong>ceva, fu<br />

<strong>il</strong> primo inventore delle In<strong>di</strong>e Nove et fu fatto Grande Amirante in quelle parti.<br />

Et tutto ciò ch’io ho detto <strong>di</strong> sopra l’ho anche oldutto <strong>di</strong>re publicamente nel luogo <strong>di</strong><br />

Fubine, dove anche si <strong>di</strong>ceva che quando <strong>il</strong> detto signor Christofero et suoi fratelli si<br />

partirono da Cucaro come sopra, che andò in luoro compagnia uno nominato Michaelle de<br />

Balistreri <strong>di</strong> Fubine, qual non è mai più rittornato in queste parti. Et <strong>il</strong> medesimo ho oldutto<br />

<strong>di</strong>re publicamente qua, nel castello et logo <strong>di</strong> Cucaro, quando occorreva raggionare del<br />

detto signor Don Christofero et delle cose delle In<strong>di</strong>e, et in specie del signor Federico<br />

<strong>Colombo</strong>, qual era molto vechio, qual <strong>di</strong>ceva che haveva un suo figliuolo ch’erano molti<br />

anni che si trovava fuori <strong>di</strong>cendo: «Se almeno piacesse a Id<strong>di</strong>o che mio figliuolo faccesse<br />

come ha fatto <strong>il</strong> signor Don Christofero nostro che ha rittrovato et su<strong>per</strong>ato le In<strong>di</strong>e Nove!»<br />

Et sim<strong>il</strong>mente dal signor Ludovico <strong>Colombo</strong> et dal signor Allessandro <strong>Colombo</strong>, tutti delli<br />

signori <strong>di</strong> Cucaro, et da molti altri tanto in detto Cucaro come anche in Fubine, massime<br />

dal signor mio padre, da messer Paulo Sirazzo, messer S<strong>il</strong>vestro Pavaranzo et da<br />

Guglielmino Cigognone, tutti vechi <strong>di</strong> Fubine, et da molti altri <strong>il</strong> nome de’ quali al presente<br />

non mi raccordo, né sì pocco dell’anno, mese et giorno né delli presenti.<br />

Et <strong>di</strong> tutto ciò ch’io ho deposto n’è publica voce e fama presso tutti quelli che hanno<br />

conosciuto et conoscano (236r) [107r] essi signori <strong>di</strong> Cucaro et che hanno havutto notitia<br />

<strong>di</strong> luoro. Et questo è quanto <strong>di</strong>co sa<strong>per</strong>e.<br />

350 Segue depennato “tenuto”.<br />

351 Segue depennato “che”.<br />

352 Segue depennato “che”.<br />

353 Aggiunto nel margine sinistro con richiamo nel testo “<strong>di</strong> Cucaro”.<br />

354 Et che da] et che da et che da.<br />

492

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!