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Causa per il Maggiorasco di Cristoforo Colombo - Cuccaro e Colombo

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Angélica Valentinetti Men<strong>di</strong><br />

<strong>per</strong> l’introduzione dell’apostrofo <strong>per</strong> in<strong>di</strong>care l’elisione (principalmente nel caso <strong>di</strong> preposizioni seguite<br />

da un aggettivo <strong>di</strong>mostrativo): d’ellas, d’este.<br />

Sono adeguati all’uso moderno le maiuscole, la punteggiatura 35 , l’accentazione e l’interpunzione.<br />

Per quanto riguarda quest’ultima, nei testi in lingua italiana si è inserito l’apostrofo se richiesto (sta’,<br />

vint’anni) o espunto se su<strong>per</strong>fluo (un’altro). Per quanto spetta l’accento grafico, sono state accentate<br />

le voci del verbo avere / haber prive della h (l’ò; á, áy) e, nei testi in lingua spagnola, i cognomi e<br />

toponimi italiani, già <strong>per</strong> sé spagnolizzati, seguono le norme spagnole <strong>di</strong> accentazione: Bazán (o<br />

Vaçán), Prós<strong>per</strong>, Cúcaro 36 . Infine sono stati normalizzati i numeri romani minuscoli secondo l’uso<br />

moderno, quin<strong>di</strong> iiij è reso IV e viiij è reso IX.<br />

Si è <strong>di</strong>stinto u da v: voluntà, dove; uso, investidura in luogo <strong>di</strong> uolunta, doue; vso, inuestidura<br />

Si mantiene la h iniziale (hora; hedad) e interconsonantica (anchorché, Christofero, allhora;<br />

Christóval), così come altri latinismi tipo: Bartholomeo, auctorità; escripto, dubda. Si conserva <strong>il</strong><br />

movimento fluttuante delle osc<strong>il</strong>lazioni grafiche (oldutto / olduto, Bonifatio / Bonifacio; Anales /<br />

Annales; Bonifacio / Bonifaçio) e anche la y con valore vocalico: Alvyso; pleyto, portando se necessario<br />

– nei testi in lingua spagnola – l’accento grafico: desminuýa.<br />

Nei documenti italiani e<strong>di</strong>ti si è mantenuta la j vocalica: negotij, testimonij. Per quanto riguarda<br />

i numerali (car<strong>di</strong>nali ed or<strong>di</strong>nali) si è seguito l’uso moderno (settantacinque, trigesimo), eccetto che<br />

nei casi in cui si doveva sacrificare un fonema: ottanta uno 37 . Si è ado<strong>per</strong>ato <strong>il</strong> punto alto (·) <strong>per</strong> in<strong>di</strong>care<br />

<strong>il</strong> rafforzamento fonosintattico: a·ccomparire.<br />

Nei testi in lingua spagnola si conservano le geminate: abr<strong>il</strong>l, successión, multipplicado e la<br />

<strong>di</strong>stinzione grafica tra b e v (bendría, avidos, Génoba, prueva) 38 . Nello stesso modo si è mantenuto<br />

l’uso della z (vezes), della q (qontenido), della x (<strong>di</strong>xo); della ç (nesçessidad); della s- iniziale<br />

(scrituras). Infine si è introdotto la <strong>di</strong>eresi <strong>per</strong> segnalare la pronuncia de la -u dopo la g-: ag[ü]elos.<br />

La numerazione dei fogli è inserita nel testo tra parentesi tonde; <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> foglio è<br />

sempre in<strong>di</strong>cato con precisione anche nei casi in cui si trovi a spezzare una parola: Mal(20v)espina.<br />

Nel caso delle testimonianze monferrine, visto che hanno una doppia numerazione, quella moderna,<br />

vale a <strong>di</strong>re, quella che occupa nel sottofasc. 62, e l’antica, si è inclusa tra parentesi tonde la prima e<br />

tra parentesi quadre la seconda.<br />

L’e<strong>di</strong>zione è stata condotta con rigoroso rispetto al testo tra<strong>di</strong>to, quin<strong>di</strong> mi sono limitata a<br />

correggerlo esclusivamente laddove fosse strettamente necessario <strong>per</strong> una corretta comprensione.<br />

Le parentesi uncinate () in<strong>di</strong>cano tutte le integrazioni <strong>di</strong> lettere, s<strong>il</strong>labe e parole mancanti nel<br />

testo <strong>per</strong> omissione degli scrivani o <strong>di</strong> Baldassarre <strong>Colombo</strong>, quelle quadre ([]) segnalano un mio<br />

intervento correttorio <strong>di</strong> sostituzione. La crux (†) l’ho ado<strong>per</strong>ata nei casi <strong>di</strong> guasto meccanico e quando<br />

non potevo garantire l’esattezza <strong>di</strong> una parola, sia <strong>per</strong> incomprensione sia <strong>per</strong>ché in tante carte<br />

l’inchiostro trasparisce, rendendo più <strong>di</strong>fficoltosa la comprensione.<br />

Le espunzioni, le integrazioni e gli interventi correttori sono stati sistematicamente in<strong>di</strong>cati in<br />

nota a piè <strong>di</strong> pagina, dove si fa anche riferimento ai fenomeni <strong>di</strong> scrittura presenti nei manoscritti:<br />

note marginali, s<strong>il</strong>labe o parole depennate e mende.<br />

35 Nei manoscritti le parti vuote delle righe sono sempre riempite con un tratteggio.<br />

36 Questo significa che saranno accentate graficamente le parole acute che terminano in vocale, -n o -s; le parole gravi che<br />

terminano in consonante, tranne -n o -s e su tutte le parole sdrucciole e bisdrucciole.<br />

37 Eccezione fatta <strong>per</strong> decimo ottavo (decimottavo) e trigessimo ottavo (trigesimottavo).<br />

38 Questi due fonemi che lo spagnolo me<strong>di</strong>evale <strong>di</strong>stingueva, finirono <strong>per</strong> confondersi in uno solo, <strong>il</strong> fonema /b/. Questo<br />

processo, come altri cambi nelle consonanti, sembra che cominciasse alla fine del secolo XIV e che si consumasse verso<br />

la metà del secolo XVI, creando una grande confusione sull’uso <strong>di</strong> queste due grafie. Fu nel 1726 quando la Real Academia<br />

Española impose l’uso attuale seguendo dei criterî etimologicisti.<br />

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