caratteristiche tecniche delle biomasse e dei biocombustibili - Enama
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PARTE 1 BIOMASSE ED ENERGIA CAPITOLO 1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCOMBUSTIBILI<br />
Tab. 1.3. Attuale destinazione <strong>dei</strong> residui <strong>delle</strong> principali colture arboree ed erbacee<br />
Coltura Residuo Utilizzo<br />
Frumento tenero e duro Paglia<br />
Orzo Paglia<br />
Avena Paglia<br />
Riso Paglia<br />
Mais da granella<br />
Barbabietola da zucchero Foglie<br />
Stocchi<br />
(steli);<br />
Tutoli (assi<br />
<strong>delle</strong> spighe)<br />
• Lettiera per ricovero animali<br />
• Alimentazione animale<br />
• Industria cartaria e varie<br />
• Bruciata in campo<br />
• Lettiera per ricovero animali<br />
• Bruciata in campo<br />
• Alimentazione animale<br />
• Bruciata in campo<br />
• Lettiera per ricovero animali<br />
• Bruciata in campo<br />
• Lettiera per ricovero animali<br />
(stocchi)<br />
• Alimentazione animale (stocchi)<br />
• Interramento (tutoli)<br />
• Alimentazione animale<br />
• Interramento<br />
9<br />
Percentuale di<br />
utilizzo/inutilizzo<br />
40-50 %<br />
5-10 %<br />
5-10 %<br />
30-50 %<br />
40-50 %<br />
50-60 %<br />
40-60 %<br />
40-60 %<br />
20-30 %<br />
70-80 %<br />
40-50 %<br />
10-20 %<br />
70-80 %<br />
10-20 %<br />
90-80 %<br />
Tabacco Steli • Interramento 100 %<br />
Girasole Steli • Interramento 100 %<br />
Vite da vino e da tavola<br />
Olivo<br />
Fruttiferi (melo, pero,<br />
pesco, ecc.)<br />
Sarmenti<br />
(rami)<br />
Legna, rami,<br />
frasche<br />
Rami<br />
• Interramento<br />
• Bruciati a bordo campo<br />
• Fascine da ardere<br />
• Energia (legna)<br />
• Bruciati in campo (rami)<br />
• Interrati (solo in pianura)<br />
• Bruciati in campo<br />
30-40 %<br />
30-40 %<br />
20-40 %<br />
90-100 %<br />
90-100 %<br />
10-20 %<br />
80-90 %<br />
Agrumi (arancio, limone, ecc.) Rami • Bruciati in campo 90-100 %<br />
Fruttiferi a guscio<br />
(mandorlo, nocciolo, noce)<br />
Rami • Bruciati in campo 90-100 %<br />
Attualmente occorre tenere presente che la convenienza alla valorizzazione energetica di<br />
molti sottoprodotti agricoli, forestali e residui d’operazioni agroindustriali va confrontata<br />
anche con l’impoverimento di sostanza organica che i suoli possono subire per l’eccessive<br />
asportazioni operate. Quest’aspetto ha la sua maggiore valenza per i residui <strong>delle</strong> coltivazioni<br />
erbacee dove spesso l’interramento costituisce una fonte di fertilità chimica, fi sica e<br />
biologica per il terreno agricolo.<br />
Le analisi sulle potenzialità economiche d’utilizzo <strong>dei</strong> residui non possono tralasciare il fattore meccanizzazione<br />
<strong>delle</strong> operazioni di raccolta, carico, trasporto, scarico e immagazzinamento, che variano<br />
a seconda del tipo di materiale, dimensione dell’impresa e destinazione della materia prima.<br />
Tuttavia oggi, se esistono semplici adattamenti <strong>delle</strong> macchine operatrici del comparto agricolo<br />
per certi tipi di residui agricoli, in altri casi il recupero degli stessi si presenta più diffi coltoso e richiede<br />
soluzioni innovative che comunque i costruttori di macchine si stanno impegnando a trovare.<br />
In teoria sono recuperabili in Italia materiali nell’85% <strong>delle</strong> aree investite a colture erbacee e praticamente<br />
l’intera superfi cie a colture legnose. Si deve, inoltre, considerare che pur esistendo idonee<br />
soluzioni meccaniche, non tutte le superfi ci si prestano alle operazioni di recupero a causa di anomale<br />
condizioni strutturali (eccessiva polverizzazione fondiaria e frammentazione <strong>delle</strong> aziende<br />
agrarie), per elevate distanze fra gli appezzamenti ed i centri di utilizzazione o per la rilevante pendenza<br />
<strong>dei</strong> terreni. La meccanizzazione è fattore incidente sulla formazione <strong>dei</strong> costi di produzione