caratteristiche tecniche delle biomasse e dei biocombustibili - Enama
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PARTE 1 BIOMASSE ED ENERGIA CAPITOLO 1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCOMBUSTIBILI<br />
e tale incidenza può ulteriormente pesare quando le macchine, scelte ed introdotte senza tener<br />
conto <strong>delle</strong> eff ettive esigenze, vengano impiegate in modo poco razionale. L’ottimizzazione della<br />
meccanizzazione e della conseguente logistica della movimentazione, quindi, si pongono come<br />
presupposti di base per la scelta di un qualsiasi componente del parco macchine aziendale al fi ne<br />
di non vanifi care la convenienza economica del recupero oltre l’esecuzione <strong>delle</strong> operazioni con la<br />
maggior sicurezza possibile. Un esempio di facile riutilizzo di macchine è quello <strong>delle</strong> raccoglimballatrici<br />
utilizzate per i foraggi affi enati, il cui uso può estendersi alla raccolta di paglie, stocchi di mais<br />
o sarmenti di vite, aumentandone l’impiego e riducendone i costi di esercizio.<br />
Il limite principale alla diff usione <strong>delle</strong> bioenergie è il prezzo di mercato <strong>dei</strong> combustibili fossili,<br />
che ancora rende poco competitiva qualsiasi altra fonte di energia (ma che tendenzialmente<br />
cresce), tuttavia questa mancanza di competitività è legata anche all’attuale sistema <strong>dei</strong> prezzi,<br />
che non tiene conto <strong>delle</strong> esternalità e <strong>dei</strong> costi sociali connessi allo sfruttamento <strong>delle</strong> risorse<br />
fossili (danni alla salute pubblica, degrado <strong>dei</strong> monumenti, cambiamento climatico, fuoriuscite<br />
di greggio, ecc.). Inoltre, bisogna considerare che tali tecnologie, dato il loro carattere innovativo<br />
e l’attuale limitata diff usione, non sono ancora in grado di benefi ciare di economie di scala. Va<br />
tuttavia sottolineato che il maggior costo di produzione <strong>delle</strong> bioenergie è spesso legato anche<br />
ad un maggior numero di posti di lavoro creati a parità di investimento e che questo benefi cio si<br />
ripercuote positivamente sull’economia del nostro paese.<br />
1.3.1.1 Paglie (frumenti, orzo, avena, segale)<br />
La paglia è il sottoprodotto della coltivazione <strong>dei</strong> cereali autunno-vernini (frumento, orzo, avena<br />
e segale) e consiste principalmente nel culmo cavo che sorregge la spiga. La coltivazione di questi<br />
cereali avviene su tutto il territorio italiano con concentrazioni maggiori nelle zone pianeggianti<br />
(Pianura Padana, Tavoliere <strong>delle</strong> Puglie) e su terreni argillosi del versante adriatico.<br />
La raccolta <strong>dei</strong> cereali autunno-vernini avviene solitamente tra giugno e luglio, momento in<br />
cui questo residuo diventa disponibile al prelievo in campo. Se al cereale succede, una coltura<br />
estivo - autunnale o intercalare (es. mais) il recupero deve essere eff ettuato nel minor tempo<br />
possibile per procedere celermente alle lavorazioni e alla semina.<br />
La raccolta della paglia lasciata in campo dopo la mietitrebbiatura può avvenire con tre tipologie<br />
di sistemi:<br />
• con raccoglimballatrici che producono balle parallelepipede di 15-18 kg;<br />
• con rotoimballatrici che producono balle cilindriche (rotoballe) di 250-400 kg;<br />
• con imballatrici che producono balle parallelepipedi di 250-400 kg.<br />
Per l’impiego energetico l’industria <strong>delle</strong> macchine agricole sta sviluppando attrezzature ap-<br />
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