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caratteristiche tecniche delle biomasse e dei biocombustibili - Enama

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PARTE 1 BIOMASSE ED ENERGIA CAPITOLO 1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCOMBUSTIBILI<br />

Frutta fresca<br />

I noccioli costituiscono quella parte di scarti derivanti dalla produzione di succhi di frutta, marmellate<br />

e frutta sciroppata, che possono essere recuperati per la produzione di energia. Tra<br />

questi i quantitativi più signifi cativi sono quelli derivanti dal processo di lavorazione di pesche,<br />

nettarine (pesche noci) e albicocche.<br />

Una buona parte di questi residui viene utilizzato come fonte di energia per la produzione di<br />

calore di processo, in particolare nelle imprese di maggiori dimensioni. Tali scarti sono infatti<br />

degli ottimi combustibili, sia per le loro <strong>caratteristiche</strong> energetiche (media circa 4.500 kcal/<br />

kg s.s.), sia per la notevole facilità di reperimento, di trasporto e stoccaggio.<br />

Frutta secca<br />

I gusci costituiscono quella parte di scarti derivanti dalla lavorazione della frutta secca, che<br />

possono essere recuperati per la produzione di energia.<br />

I componenti principali che compongono i gusci della frutta secca sono di natura ligno-cellulosica,<br />

per cui ottimali nel processo di combustione diretta.<br />

Le percentuali di sottoprodotto sul totale di prodotto lavorato sono per ogni tipologia di frutta<br />

le seguenti:<br />

• nocciole 50-60%;<br />

• mandorle 65-70%;<br />

• noci 50%.<br />

Per tutte le tipologie la percentuale di sostanza secca sul tal quale è all’incirca del 90%.<br />

Una buona parte di questi residui trova già un utilizzo, sia come fonte di energia termica (calore<br />

di processo) nelle imprese stesse, sia in alcune centrali di produzione di energia elettrica.<br />

Residui dell’industria molitoria e pastaria<br />

L’industria molitoria<br />

L’industria molitoria del frumento si basa sul principio di separare quanto più possibile l’endosperma<br />

dalle altre parti della cariosside (chicco di grano) e quindi può essere defi nita un’industria<br />

di estrazione e di purifi cazione. La macinazione del frumento fornisce, oltre agli sfarinati<br />

adatti alla produzione del pane, pasta ed altri prodotti da destinare all’alimentazione umana,<br />

crusche che, insieme al cruschello e al farinaccio, raggruppati sotto la voce ‘cruscami’ vengono<br />

attualmente utilizzati alla preparazione <strong>dei</strong> mangimi. Gli scarti della molitura si aggirano<br />

intorno al 2% del prodotto fi nito di cui il 75-80% viene recuperata come mangime per la zootecnia.<br />

L’industria <strong>delle</strong> paste alimentari<br />

Il settore della pastifi cazione si articola nella prevalente produzione di pasta di semola (di<br />

maggior spicco), paste all’uovo e farcite.<br />

Mediamente il quantitativo di scarti si aggira intorno ad un valore del 2% rispetto al prodotto<br />

fi nito. La quasi totalità di questi scarti “costituiti da prodotti ad alto valore zuccherino-amidaceo”<br />

trova destinazione nella mangimistica.<br />

Entrambi i residui dell’industria molitoria e pastaria possono essere impiegati per la produzione<br />

di etanolo, con processo di fermentazione alcolica, o biogas attraverso la digestione<br />

anaerobica.<br />

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