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caratteristiche tecniche delle biomasse e dei biocombustibili - Enama

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PARTE 1 BIOMASSE ED ENERGIA CAPITOLO 1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCOMBUSTIBILI<br />

Il biogas producibile dai refl ui di allevamento è infl uenzato da molteplici fattori tra cui: specie<br />

allevata, destinazione produttiva, numero <strong>dei</strong> capi, stadio di accrescimento, soluzioni<br />

stabulative adottate, modalità di conduzione, strutture aziendali, gestione e stoccaggio <strong>dei</strong><br />

rifi uti.<br />

I substrati organici di origine zootecnica che possono essere impiegati nel processo di fermentazione<br />

anaerobica e la loro resa in biogas sono riportati in tabella.<br />

Tab. 1.15. Rendimento in biogas di diversi substrati organici<br />

Tipo di materiale<br />

Contenuto di s.s.<br />

(%)<br />

Sost. organica<br />

(% ss)<br />

Resa di biogas m3 /t<br />

sostanza organica<br />

Liquame bovino 6-11 68-85 200-260<br />

Letame bovino 11-25 65-85 200-230<br />

Liquame suino 2,5-9,7 60-85 260-450<br />

Letame suino 20-25 75-90 450<br />

Liquame avicolo 10-29 75-77 200-400<br />

Letame avicolo 32,0-32,5 70-80 400<br />

Letame ovino 25-30 80 240-500<br />

Letame equino 28 75 200-400<br />

Fonte: A. Pavidi, “Impianti di digestione anaerobica innovativi”, Torino 2005<br />

Poiché la produzione di biogas varia molto a seconda del substrato utilizzato di seguito verranno<br />

illustrati le produzioni legate alle diverse attività agro zoo<strong>tecniche</strong>.<br />

1.3.3.1 Suini<br />

Il settore suino in Italia conta un patrimonio di oltre 9 milioni di capi (l’85% ubicato al Nord<br />

Italia, ed il 48% nella sola Lombardia), di cui quasi cinque milioni sono da ingrasso. Sulla base<br />

<strong>dei</strong> dati ISTAT disponibili al 30 giugno 2010 il settore rileva una minima crescita del numero<br />

di capi (+1% rispetto al 2009), ma in linea generale il comparto sta vivendo una situazione di<br />

forte diffi coltà in relazione all’aumento <strong>dei</strong> costi di produzione (es. mangimi) e alla riduzione<br />

<strong>delle</strong> quotazioni del prezzo della carne pagata agli allevatori. In questo contesto la valorizzazione<br />

energetica <strong>dei</strong> refl ui zootecnici <strong>delle</strong> aziende suinicole può garantire un sostegno alla<br />

sostenibilità economica della fi liera.<br />

I liquami suini sono caratterizzati da un contenuto di sostanza secca (solidi totali – ST) e di<br />

sostanza organica (solidi volatili - SV) alquanto variabili in funzione <strong>delle</strong> diff erenti tipologie<br />

di allevamento (Tabelle 1.16 e 1.17), ma in generale si evidenzia un elevatissimo contenuto<br />

in acqua che comporta un notevole aggravio <strong>dei</strong> costi di gestione e conservazione in<br />

azienda (aumento <strong>dei</strong> volumi da stoccare, trasportare e distribuire). Il problema principale<br />

della gestione <strong>delle</strong> <strong>dei</strong>ezioni suine è quindi la loro riduzione del tenore in acqua. Le diverse<br />

tipologie di stalle si sono sviluppate anche per ridurre queste problematiche e possono<br />

essere distinte dal tipo di pavimentazione, se completamente piena oppure parzialmente<br />

o completamente grigliato (o fessurato), e per il sistema di allontanamento e/o stoccaggio<br />

<strong>delle</strong> <strong>dei</strong>ezioni.<br />

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